Balneari, altri 12 mesi di passione. I Comuni rinviano, la partita è aperta

La scadenza delle concessioni slitta al dicembre ’24 per evitare l’asta pubblica. Gli scenari e le strategie

Balneari, altri 12 mesi di passione. I Comuni rinviano, la partita è aperta

Balneari, altri 12 mesi di passione. I Comuni rinviano, la partita è aperta

La parola d’ordine è rinviare la scadenza delle concessioni marittime al 31 dicembre 2024 per salvarle dall’incubo della direttiva Bolkestein e dell’asta pubblica. Una volontà chiara e netta quella manifestata a tutti i livelli in queste settimane. L’ultimo capitolo è stato scritto con l’atto di indirizzo deliberato dalla Port Authority, che ha competenza sui quattro porti di interesse regionale, cioè Viareggio, Marina di Campo, Porto Santo Stefano e Isola del Giglio. È stato il commissario della Port Authority, l’architetto Alessandro Rosselli, a proporre l’atto di indirizzo poi approvato dal Comitato portuale, chiudendo così il cerchio del rinvio delle aste delle concessioni. Anche quelle a destinazione turistico-ricreativa-sportiva all’interno dell’area portuale, che ricomprendono pure gli approdi e gli ormeggi turistici.

Per l’accordo tra i comuni la giunta di Viareggio, che è stata la prima a votare la deliberazione di rinvio, ha inviato la camicia dell’atto alle altre amministrazioni locali che parimenti hanno prorogato la scadenza delle aste della Bolkestein a fine

2024. Le ultime in ordine di tempo ad adottare la decisione sono state quelle di Pietrasanta e Forte dei Marmi, che l’hanno votata pochi giorni fa. Le deliberazioni sono arrivate alla fine di un anno particolarmente convulso per le concessioni demaniali, che erano soggette alla scadenza del 31 dicembre 2023 come deciso dal governo Draghi in ossequio anche alle sentenze dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato. La suprema magistratura amministrativa, in accordo con le richieste dell’Unione europea, aveva infatti stabilito che nessuna proroga legislativa delle aste avrebbe dovuto essere recepita e rispettata dalle amministrazioni pubbliche. Senonché a fine novembre la Cassazione ha accolto il ricorso dei balneari del Sib Confcommercio, e annullato le sentenze del Cds per eccesso di giurisdizione. Inoltre in autunno il governo Meloni ha riaperto la trattativa con l’Ue forte della ricognizione delle concessioni marittime esistenti, che in Italia dipingerebbe la risorsa spiaggia non scarsa, e quindi non assoggettabile alla Bolkestein e alle aste.

Nell’atto di indirizzo sulle concessioni portuali è scritto che, per le ragioni giuridiche elencate, l’Authority non è in grado di emettere i bandi d’asta nel 2024, e al pari dei comuni rinvia le scadenze alla fine di quell’anno, salvo nuove e diverse decisioni normative dello Stato o dell’Ue. Tra le motivazioni addotte invece da Pietrasanta ci sono la scadenza del Piano degli arenili nel 2024, che secondo la giunta limiterebbe gli investimenti futuri delle aziende, e la pendenza di circa 90 ricorsi dei balneari che chiedono il riconoscimento delle concessioni a tempo indeterminato.

Non solo: come hanno già fatto i comuni versiliesi, i parlamentari leghisti della Toscana e il consigliere regionale della Lega Massimiliano Baldini hanno invitato gli altri comuni costieri a fare analoghe deliberazioni per rinviare al 31 dicembre 2024 la scadenza delle concessioni e le aste in attesa che venga cancellato l’obbligo della Bolkestein nella trattativa tra governo e Ue.

Daniele Masseglia