Attentato incendiario in chiesa. Don Gilberto evita un disastro

A fuoco una sedia e una tenda dietro l’altare. «Poteva andare peggio»

La tenda incendiata

La tenda incendiata

Viareggio, 13 aprile 2018 - Ha dato fuoco a una tenda e ha rischiato di provocare danni ingenti e di mettere in pericolo altre persone che si trovavano all’interno della chiesa di Torre del Lago. Dove ieri pomeriggio attorno alle 17 un attentato incendiario ha provocato danni quasi insignificanti solo grazie all’intervento del parroco don Gilberto. «Ma per carità, non ho fatto nulla di eccezionale», si nasconde il prelato. In realtà la sua prontezza di spirito e la capacità di fare la cosa giusta nel momento giusto (una bella secchiata d’acqua) ha evitato il peggio. Resta semmai la gravità dell’episodio su cui sono in corso indagini e accertamenti della polizia. Nessun dubbio sulla causa dolosa del principio d’incendio, anche se gli agenti delle volanti non hanno trovato nessuna sostanza infiammabile.

Sono stati alcune fedeli presenti in chiesa prima dell’inizio della messa delle 18 a notare il fumo che usciva da dietro l’altare. Hanno dato l’allarme e il parroco don Gilberto è uscito di sacrestia con in mano un secchio d’acqua. Quando è intervenuto, all’interno di un magazzino dietro l’altare, stavano bruciando una sedia e una tenda. Per fortuna il fuoco è stato subito spento perché altrimenti rischiava di interessare altri arredi in legno ricoverati in quella zona. E nelle immediate vicinanze c’è l’organo della chiesa e l’impianto elettrico. Insomma i danni potevano essere veramente ben più gravi. «Per fortuna – ha detto il parroco don Gilberto – non è successo nulla di grave. L’episodio è inquietante. Purtroppo sovente si ripetono episodi spiacevoli, tipo vandalismi e furti, forse perché siamo in una zona di transito da dove passano un po’ tutti». Nessuna idea su chi possa essere stato, ci sono stati problemi con qualcuno nel recente passato? «Assolutamente no – risponde don Gilberto – non abbiamo minimamente idea di chi possa essere stato».

Sarà compito della polizia trovare la soluzione del giallo. «Tutto è possibile, non escludiamo nulla dall’ipotesi più semplice di un invasato a qualcosa di più grave», dicono gli investigatori che da ieri sono al lavoro su questo caso. Sono stati ascoltati testimoni, perché il minimo dettaglio, anche insignificante, può essere importante. Saranno visionate le immagini di alcune telecamere ed esaminate le tracce trovate all’interno del magazzino alla ricerca, magari, del dna del piromane.