
Arte ed emozioni 50 anni di opere. E ora un’idea...
Una vita dedicata all’arte, alla pittura e altre declinazioni del percorso artistico come la ceramica e la grafica, anche grazie all’appoggio incondizionato della moglie Matilde e del figlio Federico: Daniele Emilio Cinquini (foto) una laurea in architettura, un passato di lavoro alla Regione Toscana, ha nel cuore la pittura astratta da oltre mezzo secolo e ha pronto nel cassetto un progetto e una rivista che saranno svelati a breve si racconta alla Nazione.
Quando nasce la passione per l’arte?
"Ero in terza media io avevo in mente il nautico. La mia insegnante Carla Polleschi mi ha indirizzato all’artistico e ha avuto una intuizione che è diventata mia vita", racconta Cinquini, studio in centro, fresco della ultima fatica “I Linguaggi dell’anima“, edizioni L’Ancora, una raccolta di versi di Marcello Ricci accompagnata dalle sue illustrazioni che sarà presentata anche a Villa Argentina e alla Casa delle Donne. Nota di lettura di Marcello Ciccuto".
Cosa è per lei l’arte?
"E’il mio modo di esprimermi e la pittura astratta vuole regalare con umiltà sentimenti e emozioni"
La prima mostra nel 1976...
"E’ passato tanto tempo. Se tornassi indietro accetterei quella cattedra al liceo artistico: sarebbe stato un percorso più facile. Invece ho lavorato in Regione. Un altro rimpianto è non aver frequentato l’Accademia. Ma sono soddisfatto"
A chi donerebbe un quadro?
"A un amico".
A chi dedica l’ultimo libro?
"A mia moglie e mio figlio".
Famiglia, arte e professione: i capolavori del pittore.
Maria Nudi