REDAZIONE VIAREGGIO

Annullata la vendita di due immobili di pregio

Secondo una sentenza di Tribunale era il tentativo di un imprenditore moroso di evitare pignoramenti da parte delle banche creditrici

Due immobili di pregio, di cui uno in Versilia e l’altro in centro a Pisa, sono al centro di una delicata vicenda giudiziaria che vede come protagonista un imprenditore versiliese in difficoltà economica. Secondo la tesi accusatoria recepita dal giudice Giacomo Lucente del Tribunale di Lucca in una sentenza di primo grado, l’imprenditore avrebbe venduto i due immobili in questione solo con l’obiettivo di disfarsi di beni che altrimenti sarebbero stati pignorati dalle banche che vantavano dei crediti nei suoi confronti. Secondo quanto emerso durante il dibattimento le banche vantavano crediti nei confronti dell’imprenditore per circa mezzo milione di euro. Per questo avrebbe venduto i due immobili per evitare che gli venissero ‘mangiati’ dalle banche. Ma queste ultime hanno fatto opposizione, lo hanno denunciato alla Procura che ha svolto indagini in merito. La sentenza del Tribunale ha fatto il resto: la compravendita dei due beni immobile è stata dichiarata nulla come nulli gli atti firmati dinanzi a un notaio. A questo punto le banche possono avviare le pratiche per il recupero dei loro crediti. Secondo il giudice del Tribunale di Lucca, infatti, l’unica proprietà rimasta in capo all’imprenditore moroso è un terreno agricolo di neppure due mila metri quadrati considerato di un valore economico di gran lunga inferiore al debito contratto con le banche.

Le indagini sulla vicenda non sono poi finiti qui. E potrebbero esserci ulteriori sviluppi che chiamerebbero in causa anche gli acquirenti dei due immobili che sono stati venduti, secondo l’accusa, a un prezzo di mercato inferiore al loro reale valore. La sentenza di primo grado infatti rimarca che "sia irragionevole ritenere che un compratore razionale possa acquistare un immobile gravato da così tanti pesi e debiti e a queste condizioni".

E’ emerso poi che tra l’imprenditore e i due acquirenti intercorrevano rapporti di lavori eo commerciali.

Le banche creditrici hanno infatti mostrato una serie di bonifici che attestavano una serie di pagamenti da parte dell’imprenditore nei confronti dei due argomenti. Tutto materiale, insomma, che è tornato nelle mani della Procura di Lucca che effettuerà nuove indagini su questa vicenda.

r.v.