REDAZIONE VIAREGGIO

Amici di lunga data, si ritrovano in ospedale. Muoiono alla stessa ora

Entrambi soffrivano di un brutto male

Giuseppe Tardelli e, nel riquadro, Giorgio Guicciardi

Lido di Camaiore, 29 settembre 2018 - CONOSCENTI di lunga data, si sono ritrovati dopo tanto tempo nella stessa stanza d’ospedale, entrambi minati da una grave malattia. Si sono fatti forza, ognuno dicendo all’altro di non mollare mai, raccontandosi tanti aneddoti del passato e promettendosi di rivedersi e magari festeggiare se fossero riusciti ad averla vinta. Ma ieri mattina purtroppo se ne sono andati praticamente insieme, a mezz’ora di distanza l’uno dall’altro. Ci sono le infinite combinazioni del destino dietro la triste vicenda conclusa al ‘Versilia’, tra le lacrime versate da due famiglie molto conosciute e la notizia che ben presto ha fatto il giro della città. Il primo ad arrendersi alla malattia è stato Giorgio Guicciardi, 62 anni, ex dipendente della ‘Savema’ andato in pensione appena un mese fa. Poco dopo è toccato a Giuseppe Tardelli, 52 anni, da 20 anni custode del cimitero della Badia, a Camaiore. Tardelli abitava in via Ficalucci, a Fiumetto, e si era ammalato per primo, circa dieci mesi fa. Grande appassionato di calcio e di cinema, tifava per la Juve e aveva fatto la comparsa in due film del giovane regista pietrasantino Diego Bonuccelli, ‘Welcome to Elderstorm’ e ‘Cinque maschere’. Affettuoso e solare, aveva tanti amici ed era benvoluto da tutti. Lascia due fratelli: i funerali, a cura delle onoranze funebri ‘La Badia’ di Camaiore, saranno celebrati oggi alle 15 alla chiesa del Ss Sacramento (Macelli).

Anche Guicciardi era apprezzato e stimato dalle tantissime persone che lo conoscevano. Residente prima a Vallecchia e poi all’Africa, aveva la passione per la montagna ed era entrato nella ‘Savema’ quando aveva appena 17 anni. Come detto era in pensione da un mese, ma le sue condizioni erano già critiche a causa del brutto male che lo aveva aggredito nel maggio 2017. Tutti, dagli amici ai familiari, lo descrivono usando le stesse parole: buono, affettuoso e generoso, la classica persona che dava una mano a chiunque («metteva sempre davanti gli altri e poi se stesso»). Sono in tanti a piangerlo, dalla moglie Fabiola alle figlie Letizia e Barbara, fino al genero Alessandro e la nipotina Sofia. L’ultimo saluto a Guicciardi è stato fissato domani alle alle 15,30 alla pieve di Santo Stefano a Vallecchia. Alle famiglie Guicciardi e Tardelli vadano le condoglianze da parte della nostra redazione.

Daniele Masseglia