Ambientalisti contro aumento escavazione

Il Coordinamento ambientalista apuoversiliese si mobilita contro l'aumento delle escavazioni di marmo in Apuane fino al 2038, denunciando gli effetti devastanti sull'ambiente e sulla salute. La variante approvata dalla Regione viene contestata per non rispettare le direttive europee e favorire interessi economici a discapito della natura.

Ambientalisti contro aumento escavazione

Ambientalisti contro aumento escavazione

Una mobilitazione su larga scala per tutelare le Apuane e dire “no“ alla possibilità di aumentare del 5% le escavazioni di marmo dino al 2038. È questa la risposta del Coordinamento ambientalista apuoversiliese dopo la recente approvazione da parte della Regione di una variante al piano regionale cave. "La delibera parla di ’variante minore non sostanziale’ – scrive il coordinamento – mentre in realtà svuota il comprensorio apuoversiliese di altri 2,4 milioni di metri cubi di marmo, nonostante il piano preveda che la produzione possa essere aumentata per sostenere le filiere produttive locali, che dovrebbero essere documentate e mai lo sono state. Un atto che va anche questa volta a riempire le tasche dei pochi ricchi industriali riversando sulla cittadinanza gli effetti sulla salute, sul depauperamento delle risorse, l’acqua in primis, oltre a enormi costi di sostenibilità e ripristino".

Non a caso lo scorso dicembre a Carrara gli ambientalisti avevano promosso il convegno “Le montagne non ricrescono“ proprio per mettere in risalto gli effetti dell’estrattivismo, definito come "un’attività selvaggia che deturpa il territorio, devasta la tenuta sociale dei suoi centri abitati, impoverisce chi li abita e arricchisce a dismisura i pochi che possiedono le concessioni". Cosa che spinge il coordinamento a rigettare ancor di più gli aumenti deliberati dalla Regione. "La variante al piano – concludono gli ambientalisti – è passata incurante anche delle direttive europee. Occorre una mobilitazione di tutti coloro che hanno a cuore l’ambiente, in particolare le Alpi Apuane, per dare una forte risposta al mondo politico regionale e per opporsi a questo crescente accanimento contro la natura".