Era considerato tra i più grandi del firmamento artistico contemporaneo. E anche lui, al pari di Botero, Mitoraj, Theimer e molti altri, aveva lasciato la propria terra d’origine per Pietrasanta contribuendo al mito della Piccola Atene. Un legame trentennale, quello tra Girolamo Ciulla e la città che si è interrotto nella notte tra giovedì e ieri. Originario di Caltanissetta, il celebre artista del travertino – la sua pietra preferita in assoluto – si è spento a 71 anni alla Rsa Villa Ciocchetti, dov’era ricoverato dal 6 novembre a causa del progressivo peggioramento della malattia di cui soffriva da una dozzina d’anni. Era approdato in Versilia nel 1983, decidendo due anni più tardi di prendere una casa in affitto a Pietrasanta. Poi nel ’95 il matrimonio con Liliana, di origini fiorentine e dalla quale ha avuto la figlia Agnese, e la scelta di spostarsi in via del Marzocco, a due passi dalla fontana di Afrodite. Una scultura d’acqua che Ciulla aveva cullato per una ventina d’anni, fino all’inaugurazione nel 2022 in piazza Statuto: nello stesso anno ha fatto seguito il conferimento della cittadinanza onoraria.
"È stato l’ultimo regalo di Ciulla a Pietrasanta e l’ultimo di Pietrasanta a Ciulla", dicevano ieri in città, a proposito della fontana, le tante persone che si sono recate alla cappellina della Croce Verde per portare conforto ai familiari. Un doveroso tributo a chi, in questi 30 anni, era diventato parte integrante della città. Ma Ciulla, che iniziò ad esporre nel ’70 a soli 17 anni, era conosciuto ovunque grazie al suo stile inconfondibile che attingeva alla mitologia greca e romana – trovando anche ispirazione nelle statue-stele di Luni – e ai simboli del Mediterraneo, tanto che anche Igor Mitoraj, col quale condivideva la tematica mitologica, collezionava alcune sue opere così profumate della natìa Magna Grecia. Per almeno un quarto di secolo Ciulla ha lavorato alla “Bottega Versiliese“ di Pietrasanta dell’artista Gianni Tinunin, manifestando fin da subito una spiccata predilezione per il travertino come dimostrano i tanti viaggi alle cave di Tivoli e Rapolano Terme. Dopo l’invito nel 1988 al Festival della Versiliana, il suo legame con Pietrasanta era diventato sempre più forte sfociando nel 2006 con la sua prima donazione alla città: l’opera in bronzo “Il coccodrillo va sui monti”, in via Asmara a Marina di Pietrasanta. Nel 2012 fu invece insignito del premio internazionale “Pietrasanta e la Versilia nel mondo”, del circolo Fratelli Rosselli, e l’anno dopo fu protagonista della mostra “Il mito come disegno della materia” a palazzo Panichi, in piazza Duomo. Nel 2015, all’Expo di Milano, espose “4 Aurighe“ nel padiglione Eataly nell’ambito della mostra “I tesori d’Italia“ curata da Vittorio Sgarbi. L’anno successivo alla Villa Bertelli di Forte dei Marmi le opere dedicate ad Apuleio, mentre è del 2017 la mostra a Pietrasanta “Artista e altri animali” e del 2020 la partecipazione a “Il grande dono dell’arte”, asta benefica indetta durante l’emergenza Covid per raccogliere fondi per l’ospedale Versilia. Si arriva così al giugno 2022 con l’inaugurazione della scultura-fontana Afrodite in piazza Statuto, nata da un unico blocco di travertino classico di oltre 40 tonnellate in collaborazione con la MarbleArtWork. La salma di Ciulla resterà esposta alla cappellina della Croce Verde, con i funerali fissati lunedì alle 15 in Duomo.
Daniele Masseglia