A Viareggio Meloni fa l’en plein. Ma Avs fa da argine alla destra. Bene anche Stati Uniti d’Europa

Le preferenze prese dai big e dai candidati locali mostrano delle sorprese. Si ferma l’onda dei 5 Stelle

Il vento di destra che spinge sull’Italia e sull’Europa, a Viareggio appare mitigato dalle correnti di sinistra. Ma il vero uragano che si è abbattuto sulle elezioni per il rinnovo del parlamento europeo è la disaffezione, con l’astensione che cresce più di tutti gli schieramenti. In Italia come in città, dove ha votato soltanto il 48,05% degli aventi diritto contro il 54,59% dell’ultima tornata.

A Viareggio Fratelli d’Italia, con “Giorgia“ regina assoluta di preferenze (da sola la premier Giorgia Meloni ne ha raccolte 2.727, confermando anche qui la centralità della sua leadership all’interno del partito, seguita da Francesco Torselli, con 317 preferenze, e Nicola Procaccini, 237), incassa infatti 6.478 voti, pari al 27,34% (con una progressione impressionante rispetto alle Europee del 2019, quando Fd’I era al 4,84, ma con un calo in termini assoluti, e in linea con l’astensione, rispetto alle politiche del 2022 sia in provincia che a Viareggio). E supera di soli 69 voti il Partito Democratico (6.409 voti), che dunque con la guida di Elly Schlein (che sulle rive del Tirreno ha preso 1.005 preferenze, poche in più rispetto al sindaco uscente di Firenze Dario Nardella, che ne ha ottenute 793), recupera consensi su base provinciale e si conferma, al netto dell’astensionismo, sostanzialmente anche in città rispetto alle politiche del 2022.

L’Alleanza Verdi a Sinistra (con 2.119 voti) a Viareggio riscuote più consensi della Lega, ferma a 1.657 voti nonostante il traino del viareggino d’adozione Roberto Vannacci (il generale è medaglia di bronzo tra i capolista con 909 preferenze dirette, più del doppio rispetto a quelle ottenute dall’europarlamentare uscente Susanna Ceccardi) e di Forza Italia (1.443). Così la somma dei voti a sinistra del Pd, raccolti tra Avs e Pace Terra e Dignità (922), si equivale a quella di Lega e Forza Italia.

Si conferma invece terzo partito in città (così come nel Paese) il Movimento Cinque Stelle, nonostante un progressivo calo di consensi che non gli consente di raggiungere nemmeno la doppia cifra, che aveva abbondantemente superato sia alle politiche del 2022 che alle Europee del 2019. Il capolista Gianluca Ferrara, ex senatore e viareggino anche lui, nella sua città ha ottenuto 220 preferenze.

Pur stangato dal quorum, che a livello nazionale spranga l’ingresso a Strasburgo a Stati Uniti d’Europa, riscuote un buon risultato personale l’avvocato Silvia Bertolucci, consigliera comunale viareggina nella Lista Del Ghingaro, che con 443 preferenze ha superato anche il leader Matteo Renzi (353 preferenze). Il fronte dei liberali, spaccato tra Renzi e Calenda, alla fine esce comunque sconfitto dalle urne.

Martina Del Chicca