Anche i compagni cercano di chiudere il cerchio, e si prendono ancora una settimana, al massimo due, per sciogliere le riserve. Un nome per unire la sinistra era circolato, ed era quello della storica e critica d’arte Antonella Serafini. "Saremmo stati disponibili a costruire intorno alla sua candidatura una coalizione unita – dice il segretario di Rifondazione Comunista Niccolò Martinelli – ma alla fine la scelta è ricaduta sul manager Sandro Bonaceto, con cui non condividiamo alcuna visione politica" Per questo la sinistra più a sinistra ha deciso di discostarsi dal progetto sposato e trascinato dal segretario di Articolo Uno Fabrizio Manfredi. Tanto che Potere al Popolo e Repubblica Viareggina avevano pubblicamente sostenuto il passo avanti di Romina Cortopassi, pronta a candidarsi. Salvo poi rifare un passo indietro, pur di provare a ricostruire la coalizione e cercare un nome in grado di unire tutte le anime e le sensibilità della sinistra. Il commissariamento del Pd, in fuga da Bonaceto e proiettato verso Del Ghingaro, ha riaperto infatti tutti i giochi. "Anche noi di Rifondazione saremmo ancora disposti a riaprire il dialogo ed appoggiare la Serafini – prosegue Martinelli –. Ma se il candidato resta Bonaceto allora no". Mercoledì si riunirà il comitato federale di Rifondazione Comunista, l’intento è quello di valutare una candidatura comune con Potere al Popolo, Repubblica Viareggina e il Pci.
CronacaA sinistra si rilancia la critica d’arte Antonella Serafini