
Il centrocampista Giovanni Giunti
Il mercato del Perugia nei tempi regolamentari e poi nei supplementari, con l’arrivo del jolly Megelaitis, accontenta Vincenzo Cangelosi. L’allenatore si concentra sulla rosa ora a sua disposizione, ma soprattutto sulla gara di Gubbio, la terza del campionato.
"Ora abbiamo la squadra per giocare in un certo modo: con Megelaitis abbiamo doppioni in tutti i ruoli, siamo completi, cerchiamo di andare avanti su quello che abbiamo iniziato a fare da inizio ritiro", racconta l’allenatore del Perugia.
Ma per quale obiettivo?
"Fare meglio che si può, arrivare più in alto che si può. Poi la posizione in classifica dipende da tanti fattori – spiega ancora Cangelosi – , ma se saliamo sul piano della prestazione arriveranno più risultati, dobbiamo cercare di ragionare così. Ho avuto gli stessi problemi a Caserta: eravamo ultimi dopo le prime gare di campionato, ma alla fine del girone di andata eravamo secondi dietro alla Juve Stabia che ha vinto il campionato. Ci vuole tempo, l’ho sempre detto, con la pazienza si possono portare avanti certi discorsi perché questa squadra, per me, può crescere ancora tanto. Molti giocatori sono arrivati da poco e hanno bisogno di tempo per inserirsi".
Megelaitis è arrivato a Perugia per ricoprire quale ruolo?
"Lo conosco, so quello che può dare, qui è arrivato come difensore, terzino, difensore, braccetto. Integrerà il gruppo dei difensori".
La sfida a Gubbio: c’è ancora da sfatare il tabù trasferta.
"Partiamo per fare il migliore risultato possibile. Il trend va assolutamente cambiato ma non deve diventare un elemento di ulteriore pressione. Tutte le squadre aspettano il Perugia per il blasone. Noi dobbiamo andare a giocare la nostra partita cercando di sfruttare quanto l’avversario ci concederà, cercando di crescere nello sfruttare le occasioni. Dobbiamo essere più coraggiosi, nella fase offensiva e più verticali. Il Gubbio è un’ottima squadra, con la Samb ha fatto molto bene al di là del risultato, ma il calcio è così. È una squadra ben strutturata e ha giocatori importanti e insidiosi come Tommasini e Spina, ma anche tanta fisicità".
Come affronterà il Gubbio?
"Cercherò di portare avanti la mia idea per evitare di continuare a fare cambi e adattarmi sempre, ormai la squadra ha capito cosa dobbiamo fare e, quando lavora su quello, ha le idee molto più chiare, pensa meno ed è più libera nel giocare".
Tanti i tifosi al seguito.
"Il mio compito è rendere orgogliosi i tifosi del Perugia, sia in casa che fuori. Quando vanno allo stadio devono sapere già cosa può dare la squadra e che tipo di squadra è. In questo periodo ho lavorato in un certo modo e non sono riuscito a fare quello che avevo in testa, mi rendo conto che l’aver cambiato ha destabilizzato un po’ tutti. Ora voglio provare a cercare i risultati attraverso questa identità che secondo me è la cosa più importante. Poi capisco che la gente si aspetta un tipo di allenatore più vivace. Ho 62 anni e non posso cambiare il mio carattere. Se la squadra sa cosa deve fare, lo spettacolo lo fanno i giocatori".
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