
Presentato il nuovo direttore sportivo del Gubbio, Mauro Leo
Appartenenza, umiltà e voglia di dimostrare. Si presenta così Mauro Leo, nuovo direttore sportivo del Gubbio, che ieri ha parlato ufficialmente per la prima volta in rappresentanza del suo ruolo in rossoblù. A fare gli onori di casa ci ha pensato il direttore generale Giuseppe Pannacci: "Siamo al gong iniziale, a breve inizierà la stagione. Abbiamo scelto un direttore giovane – ha detto Pannacci – ma con esperienze importanti che devono essere un auspicio di crescita per la società: la decisione è stata proprio presa nel concetto di voler crescere e andare avanti su quelle che sono le strategie messe in campo dalla società quest’anno".
Poi ha parlato Leo, 50 anni, leccese di nascita ma già legato a Gubbio: "Ringrazio il direttore e il presidente per la fiducia, sono contento di essere qui. È una scelta anche di cuore: quando Notari mi ha prospettato l’ipotesi di venire qui io ero contentissimo perché 25 anni fa ho potuto apprezzare la città e la società. Io ci sono legato perché mio fratello Antonio ha giocato qui nel 2001 in prestito dal Lecce e in quel momento abbiamo conosciuto la comunità intorno al club, ci siamo sentiti a casa. Inoltre, il Gubbio è un club stabilmente tra i pro, una piazza importante con un progetto ambizioso, il presidente vuole fare le cose per bene".
Quello in rossoblù è un incarico importante per Mauro Leo, che dopo aver assaggiato il calcio ad alti livelli – già osservatore con Juventus e Inter, ma ha anche lavorato al fianco di Tiago Pinto alla Roma – vuole continuare a migliorarsi in un ruolo più centrale: "Io ho sempre lavorato cercando di meritarmi quello che è arrivato, penso che qui devo dimostrare, però vengo in punta di piedi in un ambiente nuovo. Io sono contento, cerchiamo di ripartire e di costruire qualcosa, io non sarei qua se non fossi pieno di entusiasmo".
Poi si comincia a parlare di campo, con il forte concetto di identità: "Al di là del nome i giocatori devono avere delle caratteristiche tecniche e valori umani: parlando tra di noi mi sono permesso di dire al direttore che vorrei una squadra di giocatori con spirito ceraiolo, non ci siamo posti un obiettivo di classifica ma a livello umano sì, chi scende in campo deve avere spirito ceraiolo. Io parlo di identità, il club deve rappresentare quello che è l’eugubino: con una battuta, spero che ogni partita sia il 15 maggio".
E poi un commento sul lavoro già svolto: "Abbiamo idee chiare e abbiamo fatto strategia, fin qui sono soddisfatto, avevamo concorrenza e siamo riusciti a portare qui giovani interessanti. La rosa sarà bilanciata, i nostri over sono di assoluto valore e siamo molto contenti degli "anziani" che abbiamo in rosa".
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