REDAZIONE UMBRIA

Gubbio, il nuovo Ds Mauro Leo si presenta: "Voglio giocatori con spirito ceraiolo"

Il direttore sportivo: "Scelta di cuore, piazza importante con un progetto ambizioso. Spero che ogni partita sia il 15 maggio"

Presentato il nuovo direttore sportivo del Gubbio, Mauro Leo

Presentato il nuovo direttore sportivo del Gubbio, Mauro Leo

Appartenenza, umiltà e voglia di dimostrare. Si presenta così Mauro Leo, nuovo direttore sportivo del Gubbio, che ieri ha parlato ufficialmente per la prima volta in rappresentanza del suo ruolo in rossoblù. A fare gli onori di casa ci ha pensato il direttore generale Giuseppe Pannacci: "Siamo al gong iniziale, a breve inizierà la stagione. Abbiamo scelto un direttore giovane – ha detto Pannacci – ma con esperienze importanti che devono essere un auspicio di crescita per la società: la decisione è stata proprio presa nel concetto di voler crescere e andare avanti su quelle che sono le strategie messe in campo dalla società quest’anno".

Poi ha parlato Leo, 50 anni, leccese di nascita ma già legato a Gubbio: "Ringrazio il direttore e il presidente per la fiducia, sono contento di essere qui. È una scelta anche di cuore: quando Notari mi ha prospettato l’ipotesi di venire qui io ero contentissimo perché 25 anni fa ho potuto apprezzare la città e la società. Io ci sono legato perché mio fratello Antonio ha giocato qui nel 2001 in prestito dal Lecce e in quel momento abbiamo conosciuto la comunità intorno al club, ci siamo sentiti a casa. Inoltre, il Gubbio è un club stabilmente tra i pro, una piazza importante con un progetto ambizioso, il presidente vuole fare le cose per bene".

Quello in rossoblù è un incarico importante per Mauro Leo, che dopo aver assaggiato il calcio ad alti livelli – già osservatore con Juventus e Inter, ma ha anche lavorato al fianco di Tiago Pinto alla Roma – vuole continuare a migliorarsi in un ruolo più centrale: "Io ho sempre lavorato cercando di meritarmi quello che è arrivato, penso che qui devo dimostrare, però vengo in punta di piedi in un ambiente nuovo. Io sono contento, cerchiamo di ripartire e di costruire qualcosa, io non sarei qua se non fossi pieno di entusiasmo".

Poi si comincia a parlare di campo, con il forte concetto di identità: "Al di là del nome i giocatori devono avere delle caratteristiche tecniche e valori umani: parlando tra di noi mi sono permesso di dire al direttore che vorrei una squadra di giocatori con spirito ceraiolo, non ci siamo posti un obiettivo di classifica ma a livello umano sì, chi scende in campo deve avere spirito ceraiolo. Io parlo di identità, il club deve rappresentare quello che è l’eugubino: con una battuta, spero che ogni partita sia il 15 maggio".

E poi un commento sul lavoro già svolto: "Abbiamo idee chiare e abbiamo fatto strategia, fin qui sono soddisfatto, avevamo concorrenza e siamo riusciti a portare qui giovani interessanti. La rosa sarà bilanciata, i nostri over sono di assoluto valore e siamo molto contenti degli "anziani" che abbiamo in rosa".

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