SILVIA ANGELICI
Umbria

Riciclaggio: night e bar con i soldi della droga. Sgominata la gang

Un arresto e quattro donne nei guai. Bloccati beni per oltre 1 milione di euro tra Città di Castello, Umbertide e Lerchi. Ai cinque viene contestata l’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e il trasferimento fraudolento di valori

Blitz delle Fiamme Gialle

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Perugia, 4 ottobre 2023 - Due chili di cocaina sequestrati, un albanese residente a Umbertide ai domiciliari e sigilli al capitale sociale e ai beni di tre night club e bar con sede tra Città di Castello, Umbertide e Lerchi (Arezzo), per un valore complessivo di 40 mila euro. Questo l’esito delle indagini coordinate dalla Procura di Perugia a carico di cinque persone, per altre quattro è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria (oltre all'albanese infatti sono state iscritte nel registro quattro donne, una albanese, una rumena e due italiane residenti in provincia di Arezzo). 

Ai cinque viene contestata a vario titolo l’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e il trasferimento fraudolento di valori.

 Le investigazioni seguono quelle risalenti a circa un anno fa quando, sempre nella zona dell’Alto Tevere, sono state eseguite dieci misure cautelari con l’ipotesi si riciclaggio, autoriciclaggio, fatture per operazioni inesistenti e altre ipotesi di reato, facendo scattare sequestri per un milione di euro.

Le indagini si sono concentrate sull'analisi, sotto il profilo economico-finanziario, delle operazioni di investimento, acquisti e cessioni di quote societarie poste in essere dal principale indagato, giungendo alla ricostruzione di operazioni di fittizia intestazione di attività commerciali (bar e locali di intrattenimento notturno). Nel corso delle successive indagini, svolte con intercettazioni telefoniche e ambientali, di videosorveglianza e di localizzazione satellitare, sono stati documentati numerosi episodi di spaccio di considerevoli quantitativi di sostanze stupefacenti, che hanno portato all'arrestato in flagranza di due soggetti, un italiano ed un albanese, e al sequestro di circa 2 chilogrammi di cocaina, oltre ad hashish, marijuana e strumenti utilizzati per il taglio ed il confezionamento delle dosi. L'albanese si sarebbe mostrato capace, in poco tempo, di dar vita a proficue attività commerciali, intestandole a soggetti che, solo formalmente appaiono come titolari delle stesse, ma che, sulla base del copioso compendio indiziario, risulterebbero meri "prestanorne". Attraverso tali sistemi sarebbe riuscito ad eludere potenziati misure di prevenzione patrirrioniale, ma anche a impiegare il denaro proveniente dal traffico illecito di sostanze stupefacenti.