Concorsopoli, tutte le carte: spuntano supertestimone e nuovo filone d'inchiesta

Interrogatori con scottanti rivelazioni e ammissioni inedite, i particolari svelati da La Nazione nell'edizione in edicola lunedì 18 maggio

Una delle immagini riprese dalle telecamere della Guardia di Finanza

Una delle immagini riprese dalle telecamere della Guardia di Finanza

Perugia, 17 maggio 2020 – Concorsopoli scopre le carte. Un supertestimone ancora segreto, nuovi filoni d’inchiesta, interrogatori con scottanti rivelazioni, ammissioni inedite. Nell’edizione umbra di lunedì 18 maggio  La Nazione svelerà il contenuto di quella montagna di atti investigativi appena depositati dalla Procura e che adesso l’esercito delle difese per i 45 indagati dell’inchiesta sui concorsi pilotati nella sanità umbra dovrà scalare per preparare le linee difensive.

Dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini - per l’inchiesta che ha squassato la sanità umbra e “decapitato” i vertici politici regionali portando alle dimissioni dell’allora presidente Catiuscia Marini, indagata insieme all’ex sottosegretario all’Interno Giampiero Bocci e all’ex titolare della Sanità, Luca Barberini – si apre una nuova fase tutta dedicata allo studio degli atti di indagine. Migliaia di pagine contenute in dieci nuovi faldoni con interrogatori, intercettazioni, il materiale captato dai cellulari degli indagati attraverso il Trojan, le immagini delle telecamere, i riscontri satellitari e la consulenza informatica su pc e telefoni sequestrati agli indagati. Soprattutto ci sono nuovi spunti di indagine che al momento la Procura, tramite i pm titolari dell’indagine Mario Formisano e Paolo Abbritti, tiene sotto chiave e che partono quasi sicuramente da alcuni delicati “omissis” stralciati via dai verbali di interrogatorio. A Marini, Barberini e Bocci viene contestata anche la pesantissima accusa di associazione per delinquere «una vera e propria rete di sistema - scrivono i pm - attraverso cui condizionavano gran parte dei concorsi pubblici gestiti dall’Azienda ospedaliera di Perugia». Il reato più pesante e che in prima battuta i pm non gli avevano mosso, ipotizzandolo solo per coloro che avrebbero materialmente operato eseguendo le “direttive della politica”. Reato, quello dell’associazione per delinquere, che in seguito il Gip aveva escluso anche per gli altri indagati, e che poi invece il Riesame ha riammesso anche per Emilio Duca, ex direttore generale dell’azienda ospedaliera di Perugia, Maurizio Valorosi ex direttore amministrativo, Diamante Pacchiarini, ex direttore sanitario, che «operavano con continuità allo scopo di eseguire le direttive impartite dalla classe politica».

Della presunta associazione avrebbero fatto parte anche coloro che «contribuivano all’alterazione delle procedure concorsuali» e cioè Maria Cristina Conte responsabile dell’ufficio personale dell’azienda ospedaliera di Perugia, Rosa Maria Franconi dirigente coordinatrice dell’ufficio acquisti e appalti, Antonio Tamagnini, responsabile dell’ufficio coordinamento attività amministrative e dell’ufficio sperimentazioni cliniche. E poi indagate a vario titolo altre 36 persone: Per il concorso infermieri Barberini, Duca, Pacchiarini e Valorosi più Domenico Barzotti (segretario della commissione), Patrizia Borghesi (presidente della commissione), Gabriella Carnio (componente della commissione), Andrea Sborzacchi (componente commissione) e Andrea Casciari (ex direttore generale Usl Umbria 1). Per il posto in Geriatria Barberini, Duca e Valorosi e poi Maurizio Dottorini (presidente commissione esaminatrice), Patrizia Mecocci (docente università di Perugia), Alvaro Mirabassi (ex vice presidente del consiglio comunale di Perugia). Per la posizione nel reparto di Rianimazione Barberini, Duca, Pacchiarini, Tamagnini e Valorosi più Fabio Gori (colui che aveva vinto il concorso) e Paolo Leonardi (dipendente Aosp Perugia). La selezione per Categorie Protette (quello per assistenti amministrativi) : Marini, Barberini, Bocci, Duca, Franconi, Tamagnini, Valorosi più Tiziana Ceccucci (madre di una candidata), Moreno Conti (zio di una candidata), Marco Cotone (segretario Uil Fpl Umbria); Il secondo per le categorie protette: Marini, Bocci, Duca, Valorosi più Roberto Ambrogi (presidente commissione esaminatrice); e sempre per categorie protette la selezione per coadiuvatori amministrativi: Bocci, Conte, Duca, Valorosi più Elisabetta Ceccarelli (concorrente candidata al concorso). Concorso per reparto Anestesia Duca, Tamagnini e Gori più Vito Aldo Peduto (direttore anestesia e rianimazione II Perugia), Simonetta Tesoro (dirigente medico anestesia e rianimazione II Perugia), Eleonora Capini (candidata), Lorenzina Bolli (presidente di commissione). Selezione per Contabile Duca e Ambrogi più Walter Orlandi (ex direttore regionale della sanità), Mario Pierotti (padre di una candidata) e ancora per il reparto di Maxillofacciale Duca, Valorosi e poi Massimo Lenti presidente della commissione, Antonio Tullio direttore del reparto e Mauro Faleburle medico. Per il posto da Logopedista Duca, Carnio più Giampiero Ricci primario otorino. Per il posto da Dirigente in Regione Duca più Riccardo Brugnetta commissione, Amato Carloni commissione, Giuseppina Fontana commissione, Milena Tomassini vincitrice. E ancora il per il caso di presunte “manovre” contro la dottoressa Esposito sono indagati Duca, Pacchiarini, Valorosi più Serena Zenzeri (componente dell’ufficio per le sanzioni disciplinari) e c'è anche un capo d'imputazione a parte per l'imprenditore Brando Fanelli iscritto per un presunto tentativo di estorsione. E infine sulla rivelazione e le presunte “soffiate” in merito alle indagini in corso sono indagati Bocci, Duca e Valorosi più Pasquale Coreno L’ex generale dell’Arma dei carabinieri, Fabio Madonnini, Potito D’Errico, Domenico Francesco Oreste Riocci tutti appartenenti alle forze dell’ordine. Da notare che nelle vicende dei concorsi non tutti i candidati coinvolti nelle indagini sono stati inseriti dalla procura nella lista degli indagati, a differenza di altri partecipanti e di alcuni loro parenti.  

L’esercito delle difese: a difendere i 45 indagati saranno gli avvocati David Brunelli, Maria Mezzasoma, Manlio Morcella, Roberto Spoldi, Franco Libori, Nicodemo Gentile, Antonio Cozza, Manuela Prudani, Lorenzo Filippetti, Edoardo Maglio, Roberto Bianchi, Marco Brusco, Nicola Pepe, Vincenzo Bochicchio, Valeria Passeri, Francesco Crisi, Paolo Rossi, Flavio Grassini, Francesco Maria Falcinelli, Chiara Peparello, Luca Gentili, Claudio Lombardi, Alessandro Diddi, Massimiliano Sirchi, Nicola Di Mario, Delfo Berretti, Riccardo Leonardi, Barbara Mischianti, David Zaganelli, Emilio Bagianti, Fernando Mucci, Chiara Casaglia, Diego Ruggeri, Marco Brambatti, Fulvio Carlo Maiorca, Barbara Di Nicola, Giuseppe Montone, Ilario Taddei, Giuseppe Valentino, Maria Bruna Pesci, Giovanni Spina, Vincenzo Perrone, Pasquale Perticaro.