
Michele Bravi con Claire Audrin e Alvaro Soler
Perugia, 4 agosto 2016 - MEGLIO il palco di X Factor o la webcam di YouTube? «Il web permette di raccontare non solo la canzone, ma anche svelare i retroscena e i sentimenti che accompagnano la creazione di un testo». Michele Bravi, nato a Città di Castello il 19 dicembre 1994, ha rivoluzionato il concetto di carriera musicale in Italia: nel 2013 vince la settima edizione di “X Factor Italia”, pubblica il suo primo EP “La vita e la felicità”, rifiuta l’invito al Festival di Sanremo nel 2014. Dopo un periodo di “crisi” si affaccia al mondo del web: il suo canale YouTube, dove si racconta quotidianamente, è uno dei più seguiti in Italia mentre il suo ultimo disco “I hate music”, pubblicato con Universal, ha venduto ventimila copie diventando uno dei casi musicali dell’anno.
Il suo canale ha quasi 300mila iscritti, alcuni video hanno superato i due milioni di visualizzazioni.
Qual è il segreto per avere questi numeri? «Sono semplicemente Michele e racconto la mia vita, tra crisi di pianto e grandi risate, senza finzioni. Al pubblico provo a trasmettere, oltre la passione per la musica, la storia della mia musica».
Ci spiega meglio? «Le varie piattaforme web, da You- Tube a Facebook, da Twitter a Instagram, sono come i pezzi di un puzzle: messi tutti insieme danno un quadro, in questo caso la mia vita, e ogni pezzo mi permette di mostrare una parte di me. Riesco, così, a far conoscere una nuova canzone ma anche a spiegare come è nata. sono riuscito a sfatare il mito della composizione dei testi al tramonto o nel cuore della notte: a me l’ispirazione viene mentre lavo i piatti o sistemo la casa».
Quanto i social influenzano la sua vita? «È esattamente l’opposto: sono io che decido di condividere con gli altri i miei sentimenti. Il web crea un contatto diretto con i fan, non ci sono filtri. O piaci o non piaci».
Le capita di ricevere critiche e offese? «Beh, Internet è anche terra di scemi... le offese, anche senza motivo, fanno parte del gioco. Io, però, non le considero. Cerco, invece, di ascoltare i consigli e i suggerimenti del pubblico. Il punto di vista di chi mi segue ogni giorno è molto importante».
Che legame ha creato con i suoi fan? «Un rapporto vero, sincero e diretto. Sono un ragazzo insicuro, quindi ho bisogno di conferme e riscontri ».
È anche malinconico? Insomma, è “tumblr” come molti suoi colleghi Youtuber? «Conosco bene il pessimismo cosmico leopardiano! (ride). Nelle mie canzoni si sente una dolce e pacata tristezza tipica dell’essere “tumblr”. Nella vita quotidiana, proprio per superare la mia insicurezza, cerco di non prendermi troppo sul serio e di essere concreto».
Quando ha capito che la musica sarebbe stata la sua vita? «Forse non l’ho ancora capito! (ride). Da sempre ho questa grande passione: ho iniziato nel coro e ho studiato chitarra e pianoforte. Il piacere dell’ascolto è cresciuto con me, ho sempre ascoltato tanta musica e di generi diversi, che sono cambiati con l’età e con lo stato d’animo. La passione per la scrittura è stata una conseguenza. La musica come passione sarà sempre al centro della mia vita mentre l’aspetto professionale può svanire da un momento all’altro».
Al momento, però, è al centro della scena con la versione balneare, senza strumenti musicali, di “Sofia”, il tormentone estivo di Alvaro Soler. Che appare con lei in un video. Come è nata questa collaborazione? «Sono sempre più convinto che un altro modo per dire “musica” sia la parola “collaborazione”: condividere un progetto con altri giovani artisti, scherzare su se stessi e riscoprirsi anche negli altri. Alvaro è stata una delle persone più dirette e consapevoli con cui ho avuto il piacere di lavorare. È bello vedere che esiste la voglia di cantare insieme e di divertirsi al di là dei numeri e del successo. Il video è stato realizzato insieme alla collega YouTuber Claire Audrin».
Impegni futuri? «Sto lavorando a un progetto importante che non chiamerei disco ma racconto... Ancora non c’è nente di ufficiale. A settembre sarò con altri YouTuber in giro per l’Italia con “Creators on the Road”.