SILVIA ANGELICI
Umbria

Maxi frode su 500 auto di lusso: 11 denunce per evasione Iva da 2,5 milioni

Le auto venivano acquistate in Germania e rivendute all’autosalone plurimarche con sede legale nel Folignate. Sanzioni fino a 9 milioni di euro

Operazione interforze

Operazione interforze

Foligno, 14 maggio 2024 -  Una evasione Iva di 2,5 milioni di euro: è l'importo che una società con sede legale nel Folignate operante nel settore della vendita di auto avrebbe sottratto al fisco. Ora rischia una sanzione fino a 9 milioni di euro. 

Le auto venivano acquistate in Germania e rivendute all’autosalone plurimarche, già in passato oggetto di indagine. Le attività eseguite hanno consentito di accertare che nel biennio 2019-2020 sono state vendute, a clienti ignari della “frode carosello” messa in atto, oltre 500 autovetture, anche di grossa cilindrata, tra le quali, solo per citare alcune marche, figurano Maserati (Ghibli), Porsche (Cayenne, Macan e Panamera), Alfa Romeo (Stelvio), Audi (A7, Q8 e TT), Ford (Mustang), Jaguar (E.Pace, X.E), Mercedes (Glc220) e Peugeot (Rcz).

Undici le persone denunciate alla Procura della Repubblica di Spoleto, tra cui il titolare della ditta operante nella Valle umbra sud, per dichiarazione fraudolenta per utilizzo di fatture soggettivamente inesistenti, in violazione dell’articolo 2 del D.Lgs. 74/2000, mentre ai 10 titolari delle società cosiddette “cartiere” è stata contestata l’omessa dichiarazione Iva e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. 

L’esame della documentazione ha consentito di accertare la frode in atto sull’imposta gravante in Italia: le auto venivano infatti nazionalizzate negli uffici della Motorizzazione civile dislocati fuori dal territorio umbro e immatricolate con falsa documentazione commerciale e false dichiarazioni di atto notorio a nome degli ignari clienti. La documentazione consentiva di simulare le condizioni per beneficiare dell’esenzione Iva prevista dalla normativa fiscale per l’acquisto di auto da parte dei privati presso autosaloni tedeschi con Iva già assolta in Germania. Circa 70 i proprietari escussi dagli inquirenti che hanno tutti confermato come la firma apposta sulla documentazione rinvenuta non rispondesse alla propria. L'indagine è stata condotta dai  funzionari del Reparto antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Perugia, in collaborazione con gli agenti della Sezione Polizia Stradale di Perugia e i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Foligno,