SILVIA ANGELICI
Umbria

Fine vita tra ritardi e omissioni: Laura Santi denuncia la Usl per la seconda volta

La donna è affetta da una forma progressiva di sclerosi multipla: "Questa attesa è un atto di violenza verso una persona che soffre”

Laura santi fuori dal tribunale

Laura santi fuori dal tribunale

Perugia, 12 ottobre 2024 - Laura Santi, perugina affetta da sclerosi multipla che ad aprile 2022 aveva chiesto all’azienda sanitaria di essere sottoposta alle verifiche previste dalla sentenza costituzionale 242 del 2019 per l’accesso alla morte assistita, ha denunciato per la seconda volta la USL Umbria 1 per omissione di atti d’ufficio e violenza privata. Sono trascorsi, infatti, oltre 5 mesi da quando, a seguito di un forte peggioramento delle sue condizioni, Laura Santi si è rivolta all’azienda sanitaria Umbria 1 per chiedere una rivalutazione delle proprie condizioni.

"Da quelle nuove verifiche, rese necessarie da un peggioramento importante di Laura  - peggioramento che procede e non si arresta - l’azienda sanitaria - scrivono i legali - non ha mai risposto né dato alcun tipo di riscontro  nonostante due diffide, neppure sulle ragioni del ritardo".

Dichiara Filomena Gallo: “Riteniamo che 5 mesi di attesa per una comunicazione ufficiale da parte dell’azienda sanitaria, che attesti l’esito delle verifiche in particolare in relazione alla sussistenza del trattamento di sostegno vitale e delle modalità per procedere con la morte volontaria assistita, sia assolutamente inaccettabile. Questo non solo perché la legge penale punisce omissioni e ritardi non giustificabili, ma soprattutto in considerazione delle condizioni di sofferenza intollerabile già certificate dalla stessa azienda sanitaria. Nei confronti di Laura Santi la condotta omissiva dell’azienda sanitaria, come confermato dalla giurisprudenza, integra non solo il reato di omissione di atti d’ufficio, ma rappresenta anche la modalità con cui l’azienda sanitaria sta di fatto costringendo Laura Santi a subire trattamenti contro la sua volontà, condotta idonea, a nostro avviso, a integrare anche  il reato di violenza privata. Laura, infatti, con questa attesa è sottoposta a trattamenti terapeutici necessari ma che la stessa intende rifiutare”.

"Aspetto da 5 mesi - dice Laura Santi - il parere di una commissione medica che ora pare abbia colto le indicazioni della sentenza 135 della Consulta. Questa attesa è un atto di violenza - e di indifferenza - verso una persona che ogni giorno sente peggiorare le sue condizioni. Per questo ho deciso di denunciare di nuovo la ASL per violenza privata e omissione di atti d’ufficio. Dopo 5 mesi scopro dai media che la commissione medica avrebbe dato parere positivo, mentre il comitato etico non decide. Che paura avete? Alla politica nazionale e alle istituzioni locali vorrei dire che non potrete più voltarvi dall’altra parte, questo tema vi si rovescerà addosso”.