"Voglia di saldi, le previsioni sono buone"

Da domani prendono il via le vendite di fine stagione. Petrini (Confcommercio): "Sicura qualità e grande assortimento della merce"

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"Questi saldi cadono in un momento di forte incertezza ma ci

aspettiamo comunque un aumento delle vendite, sia pure modesto, rispetto all’anno scorso". A fare le prevsioni di questa nuova tornata delle svendite di fine stagione, in partenza domani, il presidente di Federmoda Umbria Confcommercio Carlo Petrini. Le aspettative di Petrini sono giustificate dalla tipologia dell’offerta che il consumatore avrà a disposizione. "E’ una offerta di grande qualità – spiega – e soprattutto di stagione, “freschissima”, perché ormai da tempo i negozi si sono evoluti e sono gestiti in modo molto diverso rispetto a qualche anno fa, con merce assortita in continuazione. I fondi di magazzino non esistono più. Il saldo oggi è sempre un’occasione, è sempre garantito".

Per fare ottimi affari il presidente di Federmoda Umbria dà un altro suggerimento: "E’ importante rivolgersi alle imprese di vicinato, ai propri negozi di fiducia, perché il rapporto di continuità garantisce ulteriormente la qualità di quello che si acquista e il valore dello sconto. Una diminuzione di prezzo del 203050% - sottolinea Petrini – è applicata normalmente a prodotti di stagione; se si va oltre il consumatore deve essere consapevole che ciò che compra non è all’ultimo grido. Quindi occorre che le proprie aspettative siano adeguate rispetto a quanto si spende. Così come è importante sapere che, data la partenza dei saldi ad estate appena iniziata, su capi ancora molto attuali e che hanno un forte utilizzo nelle settimane a venire - come costumi, t-shirt, short, sandali, camicie di lino - si troverà applicato uno sconto inferiore rispetto al prodotto venduto in primavera, tipo il maglioncino di cotone a maniche lunghe".

Un’altra ragione per cui i saldi estivi potranno rappresentare una vera opportunità è il fatto che il generale aumento dei costi lascia prevedere una crescita dei listini delle prossime collezioni. Il settore tessile, abbigliamento, calzature ed accessori, infatti, finora ha resistito all’incremento dei prezzi a fronte dell’aumento dei costi fissi aziendali per affitti, energia, carburanti, prodotti e servizi, dando alla clientela la possibilità di acquistare a prezzi veramente convenienti.

La spesa: secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro, pari a 88 euro pro capite, per un valore complessivo di 3,1 miliardi di euro.

Silvia Angelici