Dopo la tragedia di Genova. Umbria, è psicosi da viadotto

Decine di segnalazioni ad Anas su Collestrada e ponte San giovanni

Un viadotto in cattive condizioni (foto di repertorio)

Un viadotto in cattive condizioni (foto di repertorio)

Perugia, 17 aosto 2018 -  La psicosi da viadotto interessa ormai anche gli umbri. E non potrebbe essere altrimenti dopo i gravi fatti di Genova. Sono tantissime infatti anche nella nostra regione le segnalazioni che in queste ore arrivano agli account twitter e facebook di Anas: si va dalle richieste generiche di controlli, a quelle un po’ più specifiche e dettagliate che riguardano i ponti «deteriorati». Nelle ultime ore è rimbalzato ad esempio di nuovo il caso del viadotto di Collestrada, già segnalato nel 2017 e di quello di Ponte San Giovanni.

Ma la psicosi  da viadotto dilaga un po’ ovunque: sono in molti ad esempio coloro che, dirgendosi verso l’Adriatico, decidono in questi giorni di percorrere l’itinerario Gubbio-Fano invece che percorrere la E45 e attraversare quei viadotti mozzafiato (uno dei più importanti – Fornello – è stato rifatto nel 2012). Ieri – solo per fare un altro esempio – al passaggio a livello di Piscille chiuso in via Assisana, le auto si fermavano prima o dopo o l’ombra prodotta dal cavalcavia del Raccordo che sta sopra la strada.

Anas cerca di fare chiarezza dal canto suo. «Le immagini in cui è parzialmente visibile l’armatura in ferro – spiega a proposito del viadotto di Ponte San Giovanni – mostrano il fisiologico deterioramento degli strati superficiali del calcestruzzo, causato nel tempo dagli agenti atmosferici, che non influisce sulla staticità dell’opera e gli interventi di risanamento sono programmati nell’ambito delle normali attività di manutenzione straordinaria». Proprio su Ponte San Giovanni «gli interventi sono già appaltati e saranno avviati a fine settembre. Analoghi interventi sono stati già eseguiti su altri viadotti, come nel caso di Collestrada sul quale stanno circolando immagini precedenti l’esecuzione dell’intervento di risanamento, completato nel 2017. Va in ogni caso precisato che anche in quel caso si trattava di deterioramento superficiale senza alcuna implicazione statica. Quella che in alcune immagini poteva sembrare una fessura aperta lungo una delle travi – aggiunge Anas – era in realtà uno spazio (giunto tecnico) tra due strutture portanti separate e indipendenti l’una dall’altra, realizzate in epoche diverse». Anas ha a disposizione quest’anno 30 milioni per la manutenzione dei ponti e dei viadotti in Umbria e garantisce continui interventi e controlli. Ma la psicosi dopo Genova è difficile da contenere.