"Via Adriatica, lo svincolo resta" Per le ’rampe’ servono 50 milioni

Ponte San Giovanni, l’annuncio dell’assessore. "Trattativa con Anas complessa, ma ce l’abbiamo fatta". Il progetto del raddoppio del collegamento E45-Raccordo ormai pronto. Nodo, carte ai Ministeri

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Lo svincolo di via Adriatica, a Ponte San Giovanni, resterà aperto anche dopo il raddoppio delle rampe che collegano la E45 al Raccordo. La notizia è fresca di ieri mattina e a comunicarla in Consiglio regionale è stato l’assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche, che dopo il suo intervento in Aula, ha detto al cronista che la novità gli era arrivata pochi minuti prima di iniziare la seduta.

"C’è stata una lunga interlocuzione con Anas su questo – racconta Melasecche – proprio perché veniva ritenuto non possibile l’ampliamento della rampa sul quel versante con la coesistenza dello svincolo, almeno quello in entrata. Insieme al Comune di Perugia abbiamo invece insistito a lungo data l’importanza di quello ‘snodo’, accentuata dal fatto che nei prossimi anni con la realizzazione degli interventi di Ater nell’area ex Palazzetti e in quella ex De Megni, arriveranno molte famiglie". Fino adesso infatti proprio Anas aveva sempre respinto la possibilità che insieme al raddoppio della corsia che sale dalla E45 verso la Perugia-Bettolle, potesse coesistere l’attuale svincolo. Ma a che punto è la questione? "Posso dire che a breve sarà pronto il progetto definitivo – continua Melasecche – che poi passerà al vaglio della Conferenza dei servizi. Il finanziamento c’è già poiché rientra nelle opere di manutenzione straordinaria della E45, anche se il costo andrà rivisto e al momento si parla di circa 50 milioni di euro". E’ il cantiere? "Spero possa partire tra alcuni mesi". Sembra insomma, la soluzione sia stata trovata anche perché il Comitato "Chi salverà Ponte San Giovanni" (favorevole alla realizzazione del Nodino) su questo aveva puntato i piedi. E proprio sul Nodo di Perugia, sempre ieri mattina, ha chiesto ‘lumi’ all’assessore il consigliere della Lega, Paola Fioroni, per sapere a che punto stanno le cose.

"Gli elaborati di progetto sono stati consegnati ad Anas dalla società incaricata – fa rilevare l’assessore Melasecche - . Entro i primi giorni di febbraio partiranno le procedure di approvazione che vuol dire che gli atti saranno prima trasmessi al Ministero dell’Ambiente per la Valutazione di impatto ambientale e poi a quello di Infrastrtture e Trasporti per la Conferenza dei servizi. In pochi mesi – secondo l’assessore – verrà predisposto il progetto esecutivo. Resta il nodo dei finanziamenti che ancora non ci sono" (e non è poco).

Il secondo stralcio del Nodo invece (tra Madonna del Piano e l’ospedale), non è inserito negli atti di programmazione tra Anas e Ministero. "È stato però inserito nella legge di bilancio quale ipotesi di nuovo intervento" aggiunge l’assessore. "Sono stato informato dell’avvio da parte di Anas della revisione del vecchio progetto del secondo stralcio, che prevede un’arteria a due corsie per motivi di costo e di impatto ambientale". Ma la sensazione qui (come per il Nodino) è che i tempi possano essere piuttosto lunghi.

Michele Nucci