Vetrya, beffa per gli ex dipendenti

Orvieto: alcuni di loro hanno ricevuto la busta paga di dicembre con zero euro. Somme “scalate“ anche sul Tfr

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Oltre al danno anche la beffa. Alcuni ex dipendenti della società Vetrya, messa in liquidazione in seguito al crollo del fatturato, si sono visti arrivare la busta paga di dicembre con zero euro di compenso. Non solo, ma nel momento in cui sarà loro pagato il trattamento di fine rapporto, saranno scalate anche delle somme a loro carico. La questione riguarda una decina di lavoratori del settore tecnico che sono stati esclusi dal licenziamento collettivo che ha riguardato 35 persone e che avrebbero dovuto essere a disposizione della nuova azienda che Luca Tomassini, fondatore di Vetrya, sta cercando di lanciare, denominata Quibyt. Questi lavoratori si sono licenziati nelle scorse settimane, ritenendo che non ci fossero sbocchi all’interno del gruppo che sta cercando di ottenere dal tribunale l’accesso al concordato preventivo.

"La cifra in negativo corrisponde alla penale di mancato preavviso, come previsto dal contratto nazionale, ma le somme in positivo sono state trattenute per via dell’inizio del concordato depositato il 7 dicembre – spiegano gli ormai ex dipendenti – nonostante tutto, l’azienda esige la cifra del mancato preavviso, per legge può farlo, anche se ha bloccato i nostri pagamenti che forse rivedremo tra un anno e probabilmente non per intero". Katya Sagrafena (nella foto), già direttore generale di Vetrya e liquidatore del gruppo, spiega la posizione dell’azienda, replica con lo stessa nota che ha inviato ai lavoratori. Sagrafena ricorda infatti che, avendo depositato il ricorso per il pre-concordato, "Vetrya ha il divieto di pagare retribuzioni pregresse che saranno pagate nei modi e nei tempi individuati nel piano legati alla soluzione della crisi i lavoratori che vantano crediti per titolo o causa anteriori al deposito del ricorso non potranno iniziare o proseguire azioni esecutive e cautelari nei confronti della società".

Nel frattempo, l’azienda romana Agic Technology ha preso in affitto il ramo di azienda di Vetrya che dovrebbe proseguire l’attività con una cinquantina di dipendenti, nel settore della gestione dei cloud e dalla trasmigrazione dei dati. Si tratta della parte "residua" del gruppo di Bardano, uno di quei settori che potrebbero continuare ad operare sul mercato, sia con clienti privati che con le pubbliche amministrazioni e la cui capacità di generare utili per ripagare i debiti del gruppo sarà valutata dai consulenti del tribunale ai fini del possibile accesso al concordato preventivo.

Cla.Lat.