
Le comunità energetiche sono al centro dell’attenzione anche in Umbria
Soddisfazione. È questo il sentimento prevalente delle imprese che hanno partecipato a un incontro, oragnizzata da Cna, con l’assessore regionale all’energia e all’ambiente, Thomas De Luca, sulla nuova legge per l’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili preadottata dalla giunta di palazzo Donini. "Siamo molto soddisfatti di questo momento di discussione sulla nuova legge regionale, sulla quale nelle scorse settimane avevamo già presentato osservazioni ad alcuni articoli che, a una prima lettura, sembravano prevedere misure penalizzanti e ostative alla realizzazione di nuovi impianti per la produzione di energia verde – ha affermato Emanuele Bertini, presidente di Cna Costruzioni Umbria -. Dal confronto, invece, è emerso con chiarezza che le comunità energetiche rinnovabili potranno diventare uno strumento fondamentale per rilanciare lo sviluppo della regione, contribuendo in modo sensibile alla riduzione dei costi energetici, sia di quelli delle imprese che di quelli delle famiglie. Non solo: le Cer potranno essere anche un mezzo per sviluppare progetti sociali all’interno dell’area territoriale di competenza di ogni comunità energetica". Attraverso le Cer tutto il territorio regionale, ad eccezione delle sole aree soggette a vincoli storico-culturali o paesaggistici, potrà essere utilizzato per la realizzazione di impianti fino a 1 MW di potenza. Un tema che diventa ancora più interessante alla luce delle norme nazionali che concedono incentivi sostanziosi alla loro realizzazione".
Ad oggi, infatti, la realizzazione di Cer nei Comuni con meno di 50mila abitanti potrà godere di contributi a fondo perduto fino al 40% a valere sul Pnrr, il cui bando scade il 30 novembre prossimo."Questo significa che in Umbria solo Perugia, Terni e Foligno resteranno fuori. Ecco perché, nell’ambito della prossima riprogrammazione dei fondi strutturali 2021/2027, chiederemo che siano previsti incentivi di scopo dedicati a queste tre città, magari inserendoli all’interno delle politiche ambientali o nella cosiddetta Agenda urbana". "Questa forma di incentivo – ha aggiunto Roberto Barbacci, presidente Cna Impiantisti elettrici – è anche più importante dei contributi a fondo perduto se le Cer funzioneranno in modo da garantire un equilibrio energetico ottimale tra produzione e consumo. Per l’Umbria, indicativamente, questi incentivi saranno dell’ordine di 104 euro per ogni megawatt di energia condivisa".