ALESSANDRO ORFEI
Cronaca

Vende cuccioli di cane “in nero“. Ha nascosto ricavi per 170mila euro

Nei guai allevatore di Trevi completamente sconosciuto al Fisco. L’indagine della Guardia di Finanza

Gli accertamenti sono stati condotti dalla Finanza di Foligno

Gli accertamenti sono stati condotti dalla Finanza di Foligno

Allevatore totalmente sconosciuto al fisco evade 170mila euro. Lo hanno scoperto i militari della Compagnia della Guardia di finanza di Foligno, concludendo una verifica fiscale nei confronti di un allevatore di cani di razza lagotto romagnolo, springer spaniel e labrador di Trevi. L’uomo avrebbe omesso di dichiarare al fisco, negli ultimi cinque anni, ricavi per un totale di oltre 170 mila euro. Il controllo è stato intrapreso a seguito di un’attività info-investigativa suffragata da riscontri documentali presso l’Asl competente: nel dettaglio, gli accertamenti effettuati dalle Fiamme Gialle hanno fatto emergere che l’allevatore in questione aveva provveduto a iscrivere presso l’anagrafe canina oltre 280 esemplari di cani che sono risultati essere stati venduti senza il rilascio di alcun documento fiscale operando completamente "in nero" o, in altri casi, con l’indicazione di un corrispettivo inferiore a quello reale.

La ricostruzione della posizione reddituale, correlata alla normativa regionale di riferimento, ha consentito di acquisire elementi idonei a far emergere le caratteristiche di sistematicità, continuità e organizzazione ‘professionale’ e ‘non amatoriale’ dell’attività esercitata dall’allevatore, a partire già dal 2020: i correlati proventi non dichiarati al fisco, sono stati ricondotti, quindi, nell’ambito del reddito d’impresa. In tale quadro, è stata richiesta e ottenuta, alla locale Agenzia delle Entrate, l’apertura di una partita Iva d’ufficio, cui attribuire gli importi sottratti a tassazione.

Al fine di verificare l’individuazione dei microchip apposti sui cani e, soprattutto, le complessive situazioni di salute dei cuccioli, i militari si sono avvalsi della collaborazione di personale veterinario dell’Azienda sanitaria di Perugia. Proseguiranno i controlli su ulteriori allevatori a cura dei Reparti territoriali del Comando provinciale di Perugia, al fine di verificare possibili soggetti completamente sconosciuti al fisco, o casi in cui, dietro un’apparenza di attività ‘amatoriale’ si possano celare vere attività professionali, che dichiarano redditi inferiori a quelli reali.