Un sibilo ha anticipato lo schianto, come una freccia scagliata sul bersaglio. Sono due sessantenni di Pescara, Massimo Sciannimanico, veterinario, e Claudio Di Giacomo, imprenditore, le vittime dell’ultraleggero che subito dopo il decollo dall’Aviosuperficie, intorno alle 13.30, si è schiantato su un terreno che lambisce la superstrada E45, nella zona di Maratta, tra Terni, Narni e San Gemini. Ed è più di un’ipotesi che il pilota sia riuscito ad evitare una strage, scongiurando l’impatto del velivolo sulla carreggiata. Il mezzo coinvolto è un aeromobile da turismo quadriposto e monomotore ed era diretto a L’Aquila, proveniente a quanto pare da Foligno e atterrato a Terni per uno scalo tecnico. È precipitato, come detto, subito dopo il decollo dalla vicina Aviosuperficie. Devastante l’impatto sul campo, che ha spirgionato un incendio tale da bruciare la vegetazione circostante e la scarpata della stessa superstrada. Purtroppo per i due viaggiatori non c’ è stato nulla da fare. Inutile anche l’intervento di un elicottero in un disperato tentativo di soccorso. Il rogo è stato subito spento dai vigili del fuoco, mentre la polizia ha avviato gli accetramentinell’ambito dell’indagine coordinata dalla Procura. Sul posto anche polizia locale, carabinieri e 118. Il campo teatro della tragedia è vicinissimo a un’abitazione privata; a maggior ragione il pilota sarebbe riuscito a scongiurare un autentico disastro. Parallella all’indagine della Procura, quella avviata dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo che ha reso noto di avere avviato "un’inchiesta di sicurezza sull’incidente avvenuto in località Maratta, dove un velivolo - P.66 C marche I-IABS - è caduto poco dopo il decollo". Le testimonianze raccolte dalla polizia parlano di un sibilo che ha preceduto lo schianto. Circostanza che lascia ipotizzare un guasto al motore o un’avaria, considerata appunto l’assenza del rumore del motore. Sul posto anche i vertici di Terni Reti, la municipalizzata che gestisce l’Aviosuperficie di Maratta.
Stefano Cinaglia