È un protocollo importantissimo perché si rivolge alle donne che sono state vittime di violenza dando loro un’opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Le implicazioni sociali di chi è vittima di violenza spesso frenano nel denunciare: per questo il Comune di Città di Castello, Confindustria, sindacati e Arpal centro per l’impiego sono insieme in un protocollo che possa consentirne l’inserimento lavorativo. Il progetto, presentato ieri, ha visto emergere le prime disponibilità da parte di aziende del comprensorio che sono pronte ad accogliere le donne che subiscono violenza. Anche in Altotevere numeri significativi: da gennaio a ottobre 2023 sono stati infatti 36 i nuovi casi presi in carico dal Centro antiviolenza Medusa di Città di Castello, un dato in linea col 2022 mentre le chiamate registrate nei primi dieci mesi dell’anno sono state in tutto 510. Se l’indipendenza economica è un tema centrale per le donne che fuoriescono dal percorso della violenza lo è anche per tutte coloro che devono trovare la forza di denunciare. Questo primo protocollo operativo si muove in questa direzione e crea una buona pratica fra istituzioni, parti sociali e industria contro la violenza di genere ed è stato firmato a Città di Castello tra il Comune (capofila Zona Sociale 1) Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro dell’Umbria. Ognuno col proprio ruolo: i Servizi Sociali su indicazione del centro Medusa segnaleranno ai centri per l’impiego dell’Arpal le donne che hanno avviato un percorso di uscita dalla violenza per cui si ritiene opportuno chiedere l’inserimento lavorativo. Arpal proporrà alle aziende i nominativi in base ai profili richiesti mentre Cgil, Cisl e Uil avranno il compito di sensibilizzare le imprese e Confindustria si farà carico di sensibilizzare i propri partner. Alla presentazione del progetto hanno preso parte ieri tra gli altri il sindaco Luca Secondi quello di Citerna Enea Paladino, gli assessori Letizia Guerri, Benedetta Calagreti, per San Giustino Andrea Guerrieri e per Umbertide Lara Goracci che insieme hanno lanciato un appello: "Diciamo alle donne vittime di maltrattamenti e abusi che devono avere la forza di denunciare, perché c’è una società che è pronta ad accoglierle e affiancarle nel percorso di uscita da questo terribile incubo, anche con un lavoro, con la prospettiva concreta di potersi rifare una vita".
CronacaUn lavoro per le vittime di violenza. Protocollo a sostegno delle donne