
Tribunale (foto d'archivio)
Perugia, 25 marzo 2016 - Finisce in una bolla di sapone il processo per la cosiddetta "truffa del contachilometri". Il gup Alberto Avenoso ha prosciolto 33 persone accusate di truffa "per sopravvenuta remissione di querela". Nel corso dell’udienza preliminare, infatti, truffati e concessionarie si sono accordate sul risarcimento in cambio del ritiro della querela.
Altre ipotesi di reato sono state dichiarate prescritte dal gup. Secondo la ricostruzione della procura di Perugia a cavallo tra il 2006 e il 2008 alcune concessionarie del Perugino si sono rivolte alla Casa del Contachilometri per scaricare il tachigrafo e ringiovanire, soltanto all’apparenza, le auto da vendere. Quasi dieci anni dopo due pagine di dispositivo annientano la maxi-inchiesta della polizia stradale.
Nelle more delle indagini e dell’udienza preliminare un imputato è morto, per tutti gli altri è stato dichiarato il "non luogo a procedere". Gli imputati prosciolti in seguito alle remissioni di querela sono Rosalba Babini, Rolando Ambrosi, Francesco Ambrosi, Luca Ambrosi, Giorgio Giugliarelli, Maria Giovanna Ciliani, Moreno Bolloni, Alberto Mosconi, Manlio Giustozzi, Enzo Montagna, Urbano Montagna, Massimo Calzoni e Gianmarco Papi.
Per gli altri – è spiegato nel dispositivo della sentenza – i reati sono estinti. Questi ultimi sono: Maria Alessandra Santinato, Alberto Coppola, Emanuela Barilari, Luciano Bizzaglia, Mario Mantovani, Emanuele Mantovani, Monica Perri, Gastone Colleoni, Ferdinando Costanzi, Andrea Costanzi, Azelio Cresti, Fabio Tega, Marco Tega, Federica Marinelli, Alessandra Marinelli, Orfeo Alunno, Giancarlo Ugolinelli, Livio Florindi, Matteo Lisetti e Federico Florindi.
Nel provvedimento del giudice Avenoso è spiegato: "Il pm contesta ai prevenuti fatti di associazione per delinquere semplice e truffe consumatesi al più tardi nell’ottobre 2008, di tal che appare decorsa la prescrizione massima di sette anni e sei mesi". Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Franco Libori, Nicola Di Mario, Andrea Bellachioma, Paola Fraschetti, Francesco Falcinelli, Giuseppe Caforio, Piero Pieri, Aurelio Pugliese, Giuseppe Innamorati, Luca Patalini, Diana Iraci Borgia, Antonio Bonacci, Maria Cristina Santevecchi, Silvia Marinelli, Mario Monacelli, Claudio Franceschini, Claudia Lisetti, Marina Tiberi e Cesare Patacca.
A margine dell’udienza l’avvocato Andrea Bellachioma, difensore dei titolari della Casa del Contachilometri, ha dichiarato: "Dal 2008 la Casa del Contachilometri Snc non è soltanto rimasta in piedi ma è cresciuta aumentando perfino il numero dei dipendenti da 8 ad 11. Ciò significa che l’impresa non viveva di quell’attività di ‘scarico’ che all’epoca delle indagini rappresentava un misero 0,4 per cento del fatturato. In più il presunto profitto illecito non è mai stato intascato dai miei clienti che non hanno risarcito nessun querelante, a differenza delle concessionarie".