Troppi incidenti causati dalla distrazione Cipriano: "Quest’anno 645, sette mortali"

Il comandante della Polizia Stradale di Perugia analizza i dati del 2021 e raccomanda prudenza. "Specie nei tratti interessati dai cantieri"

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"Quando si guida, si deve guidare e basta. Le distrazioni sono sempre pericolose e mettono a rischio la nostra incolumità e quella degli altri". Il comandante della Polizia Stradale di Perugia Francesco Cipriano (nella foto con la vice Maria Antonietta Vinti), 57 anni e u’ esperienza trentennale alle spalle, analizza i dati degli incidenti stradali accaduti nel nostro territorio nel 2021 (aggiornati al 15 dicembre) e sottolinea come, in base alle statistiche, le cause dei sinistri siano soprattutto da ricondurre proprio alla distrazione, alla velocità troppo elevata, al mancato rispetto delle distanze di sicurezza e all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Uno sguardo alla tabella sopra dimostra come nei 645 incidenti verificatisi quest’anno, in 42 casi almeno uno dei conducenti coinvolti è risultato positivo all’alcol test e almeno 12 alle sostanze stupefacenti. E se è vero, come è vero che l’incidenza dei sinistri è inferiore alla media italiana è altrettanto vero che spesso le conseguenze sono invece più gravi. Solo nel Perugino dunque sono stati 645 gli incidenti stradali rilevati dalla Polstrada, di cui 447 con danni, 191 con feriti e 7 mortali. Le arterie con il più alto numero di sinistri della provincia, la E45 (con 266), il Raccordo A16 (con 166) e la Statale75 CU 8con 60). "Ciò è dovuto al fatto – spiega Cipriano – che quelle strade ma anche la 318 che va verso Ancona e la 77 più a sud, sono arterie che, specie in certi giorni della settimana hanno un grosso volume di traffico. Per Perugia diventano anche infrastrutture di spostamento per chi abita in città".

E’ sbagliato?

"Sarebbe meglio vi fossero itinerari alternativi interni, per lasciare il nodo stradale alla sua funzione principale. Là dove questi itinerari alternativi mancano, si va sull’arteria principale con conseguente aumento esponenziale dei volumi di traffico. Il minimo intralcio crea così lunghe code con la forma di incidente stradale più frequente che è il tamponamento".

E qui torniamo alla fretta e alla distrazione.

"Esatto. L’uso dei telefoni cellulari, il mettersi alla guida non in condizioni ottimali, sia per la stanchezza che per il fatto di farlo dopo aver consumato pasti abbondanti e uso di alcol o il mancato rispetto della segnaletica ad esempio in presenza di cantieri stradali, porta all’incidente".

42 casi di conducenti coinvolti in incidenti con un tasso alcolico superiore alla norma...

"E consideri che il fenomeno è certamente sottostimato. I casi segnalati sono quelli emersi perché quando noi interveniamo siamo obbligati a verificare le condizioni di chi è alla guida dei mezzi, sia sul posto quando possibile, sia negli ospedali in caso di ricovero".

Comandante lei è in Umbria da settembre. Che idea si è fatto dei perugini alla guida?

"Ho girato tutta l’Italia a dire il vero e le posso dire che non ci sono differenze. Ci sono quelli più distratti e meno prudenti in ogni realtà territoriale. E le cause degli incidenti stradali sono dappertutto le stesse. Il codice della strada – fa notare – non punisce chi parla al telefono, le auto più moderne sono dotate non a caso di vivavoce, ma chi si distrae dalla guida e utilizza le mani non per condurre correttamente il mezzo ma pr attivare apparecchi diversi, inviare o ricevere messaggi ad esempio. Basta un attimo per non accorgersi di un pedone, un ciclista o del fatto che qualcuno di fronte a noi sta facendo una manovra pericolosa".

Omicron sta guastando le feste ma c’è chi si sposterà per le vacanze sia in uscita che in entrata in Umbria.

"Abbiamo rafforzato i controlli. A tutti raccomando di moderare la velocità specie in prossimità dei cantieri stradali e ne abbiamo parecchi sulle nostre strade. Raccomando anche di mantenere la distanza di sicurezza che ci preserva da eventuali code improvvise che possono sempre verificarsi. Fondamentali infine le cinture di sicurezza per noi e i nostri bambini. Fanno la differenza tra una vita salvata e una persa".

Donatella Miliani