Tracciamento al collasso. Pantalla al limite

I dipartimenti Asl indietro di 5 giorni per raggiungere i contatti dei positivi. Già 170 ricoverati: ospedali in grande difficoltà

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Il sistema di tracciamento delle Asl va verso il collasso. I tempi di attesa per contattare i cittadini sono sempre più lunghi, i numeri aumentano a vista d’occhio, il personale dei dipartimenti fa i salti mortali, restando in ufficio fino alle dieci di sera. Ma non basta. Servirebbero più persone. Già il problema è proprio questo: con un numero di positivi così elevato, il personale a disposizione non è in grado di tracciare con rapidità chi è venuto a contatto con una persona affetta da Covid: in media sono tra i 20 e i 30 ogni positivo e se in un giorno come ieri ce ne sono duecento, significa chiamare 46 mila persone.

Un’impresa ardua con gli addetti a disposizione in questo momento. Il clima che si respira nei dipartimenti della Asl interessati è pesante. Ieri ad esempio si stavano esaminando i casi di positività del 15 e 16 ottobre, con persone che se sanno di aver avuto contatti con positivi al virus, si mettono spontaneamente in quarantena in attesa di capire cosa debbono fare. E finché si tratta di asintomatici va tutto bene, ma quando iniziano a sorgere sintomi da Covid la tensione e la paura dei cittadini vanno alle stelle.

E sempre ieri quanto pare, sul distretto di Perugia erano in attesa di essere presi in carico ancora almeno 200 casi. Ma quali sono le differenze rispetto alla prima fase della pandemia? Intanto c’era la presenza di un numero nutrito di volontari a supportare il personale di ruolo, poi i medici specializzandi di Igiene vennero spostati ai Dipartimenti di prevenzione proprio per sostenere il lavoro di tracciamento e infine – non secondario – venne effettuato un potenziamento del personale con contratti a termine. Elementi che ora stanno mancando, rischiano di far saltare il sistema di tracciamento anche perché i numeri sono molto più elevati rispetto a marzo e aprile. Poi c’è il bollettino ospedaliero, non confortante: 24 ricoverati in più in un giorno, con il totale che sale a 170 e un aumento del 33% di pazienti passati in Terapia intensiva (da 15 a 20). Al Santa Maria della Misericordia i pazienti Covid sono già 51 (di cui 10 in Terapia) : la prospettiva è di allestire oltre un centinaio di letti per il Covid. A Terni invece i pazienti sono 57, mentre sono saliti a 29 a Città di Castello, 14 a Foligno e 19 si trovano a Pantalla (anche qui su una disponibilità che la Asl 1 ha detto essere pari a 30 posti letto): in pratica l’ospedale della Media Valle sé è riempito per due terzi nel giro di quattro giorni Va un po’ meglio sul fronte contagi: la percentuale è tornata intorno al 4%. Ieri ci sono stati 194 i nuovi casi a fronte di 4.371 tamponi analizzati.

Michele Nucci