
Alessandro Cannevale
Spoleto, 28 novembre 2016 - Prometteva facili guadagni e poi volatilizzò i risparmi dei suoi clienti per centinaia di migliaia di euro ma il processo contro l’ex vicesindaco di Norcia, Adriano Di Stefano, promotore finanziario accusato di truffa, è saltato a causa del terremoto. Il decreto legge infatti prevede la sospensione per sei mesi – e pure lo stop alla prescrizione – se imputato, parti civili o difensore siano terremotati. E, nel caso-Di Stefano sono praticamente tutti residenti nel «cratere».
Così dopo che il procuratore capo, Alessandro Cannevale, aveva chiesto la condanna dell’imputato a sette anni di reclusione e al pagamento di milioni di euro (richiesta alla quale si erano associate già 14 difensori di parte civile), alla scorsa udienza – in cui avrebbero dovuto parlare altri legali delle vittime – il giudice unico del tribunale ha accolto la richiesta di sospensione.
Si torna in aula il 29 settembre del 2017 quando, come detto, saranno i difensori dei gabbati ad avanzare le rispettive richieste di risarcimento nei confronti dell’allora broker.
La vicenda risale a prima del 2010 – tanto che alcuni capi di imputazione risulterebbero già prescritti – quando viene a galla il presunto raggiro economico messo in piedi dal vicesindaco che ha depauperato i risparmi di decine di famiglie della Valnerina ma anche di fuori regione.
Il meccanismo ricostruito dalle indagini disposte dalla procura spoletina era analogo a tanti altri: carpendo la fiducia di concittadini – più facile in piccoli borghi – l’allora promotore si era fatto consegnare denaro, rilasciando in cambio spesso semplici foglietti e, ovviamente, promettendo lauti guadagni. Ma, al momento del rimborso delle somme i soldi, parecchi, erano svaniti nel nulla.
Nell’ambito della stessa indagine altre otto persone sono state già condannate per ricettazione. Ma adesso, a causa del sisma, e su richiesta del difensore dell’imputato il processo è stato sospeso per quasi un anno.
Eri.P.