Terremoto a Umbertide, il ministro: “Ok per lo stato di emergenza”

Agli sfollati il responsabile del dicastero alla protezione civile assicura: "Via libera ai fondi per l’evento tellurico del 9 marzo". Quindi il plauso per la rapidità degli interventi di Comuni e Regione.

Perugia, 7 aprile 2023 – "La sorpresa nell’uovo di Pasqua sarà lo stato di emergenza". Scherza il ministro Nello Musumeci, dando con un sorriso la notizia che tutti si aspettavano: il Consiglio dei Ministri, riunitosi ieri alle 16 ha dato il via libera ai fondi per il terremoto del 9 marzo.

Pronti e subito 3 milioni e 750 mila euro, denaro da spendere "per attività assistenziali", tra cui l’emergenza casa per gli sfollati, una prima tranche in attesa che la burocrazia renda disponibili il resto dei 350 milioni calcolati dalla Regione per la ricostruzione.

Ieri mattina la visita del titolare del dicastero alla Protezione civile a Pierantonio accompagnato dalla presidente della Regione Donatella Tesei, da Fabrizio Curcio, capo dipartimento della Pro civ nazionale, dal sindaco di Umbertide Luca Carizia e dalla vicesindaco Annalisa Mierla, dal sindaco di Perugia Andrea Romizi, dal sottosegretario agli Interni Emanuele Prisco e da rappresentanti regionali e locali del centro destra.

Prima tappa in Piazza 25 aprile, dove il ministro ha potuto valutare i danni di un terremoto che ha sbattuto fuori casa, tra Umbertide e Pierantonio circa 800 persone.

Una comunità ferita ma che non si piega, come ha sottolineato Musumeci quando ha visitato la scuola materna di Pierantonio, dove fervono i lavori di allestimento degli spazi (150 mila euro i fondi stanziati dalla Regione) che mercoledì dopo Pasqua ospiteranno i bambini delle scuole elementari, al momento trasferiti alla G. Garibaldi di Umbertide.

Dal ministro il plauso per la rapidità degli interventi messi in atto dalle amministrazioni locali e regionale. L’ultima tappa della visita la palestra - centro di accoglienza della frazione –, dove Musumeci ha toccato quella che ancora adesso è il nervo più scoperto del problema, ovvero le famiglie ancora senza alcun tipo di alloggio, costrette a vivere con i figli in una situazione di inaccettabile promiscuità.

Per loro il ministro ha ipotizzato la realizzazione di alcune "casette", un numero ristrettissimo in attesa dello sblocco dei fondi Cas (Contributo per Autonoma Sistemazione).

Paolo Ippoliti