
Le indagini sono partite dalla denuncia dei familiari di un ospite del centro diurno alla periferia di Perugia, dove il ragazzo veniva assistito di giorno. Sul corpo alcuni lividi, inspiegabili per i suoi genitori. Un sospetto si è fatto sempre più pressante, tanto da portare la famiglia a sporgere denuncia. Era la scorsa estate, a luglio. Le indagini dei carabinieri del Nas sono iniziate quasi subito. Telecamere nascoste per filmare quello che avveniva nella comunità per adulti affetti da autismo e poi intercettazioni. Per ricostruire quello che viene definito un metodo "sistematico" di vessazioni se non violenze nei confronti degli ospiti più irrequieti. Schiaffi, calci, strattoni, la punizione di dover rimanere immobili sul divano anche per tutto il giorno in caso di disobbedienza. Un operatore e due educatori del centro, gestito da una fondazione composta da genitori degli assistiti stessi, si trovano agli arresti domiciliari su disposizione del gip di Perugia perché ritenuti responsabili dei maltrattamenti subiti da alcuni ospiti. Altri quattro sono indagati perché avrebbero visto senza intervenire e senza denunciare. Per altri ancora, una decina, gli accertamenti sono ancora in corso.
Numerose le reazioni del mondo politico. A cominciare dal ministro per le disabilità, Alessandra Locatelli che chiede l’obbligatorietà di telecamere di sorveglianza nelle strutture di accoglienza, a cui fa eco Matteo Salvini, ministro dei trasporti e leader della Lega. Una posizione condivisa anche nell’assemblea legislativa regionale, dal gruppo del Carroccio, che con il suo capogruppo Stefano Pastorelli, chiede che il governo valuti questa possibilità per le strutture per anziani e disabili, ma anche negli asili. "L’Umbria è una terra naturalmente vocata verso l’accoglienza e leggere notizie come quella di oggi, fa male per varie ragioni, ma soprattutto perché eventuali forme di maltrattamento sono rivolte proprio a quelle persone che ognuno di noi avrebbe il dovere morale di proteggere" è il commento di Paola Fioroni, presidente dell’Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità, per la quale "la parola d’ordine è vigilare e prevenire". Vicinanza ai giovani, vittime di un sopruso inimmaginabile in un ambito dove le persone con disabilità dovrebbero essere centro di una attenzione umana, professionale ed etica senza confini" viene espressa dall’amministrazione comunale di Perugia che, allo stesso tempo vuole manifestare solidarietà "a quanti quotidianamente seguono con impegno e responsabilità persone fragili e con loro perseguono obiettivi di autonomia ed inclusione".
Luca Fiorucci