Taverne, nuova bufera sul Palio dei Terzieri

Castello minaccia di abbandonare l’Ente per il mancato rispetto di regole non scritte. "Ma domenica saremo alla Caccia del Toro"

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Città della Pieve

Non c’è pace al Palio dei Terzieri. In questa edizione dopo lo stop per i due anni di pandemia a tracciare le cronache della manifestazione più amata a Città della Pieve sembrano essere le polemiche e le incomprensioni. Dopo il "sequestro" ai danni dei tamburini del Terziere Castell, dell’attrezzatura poi fatta ritrovare mezza giornata più tardi, adesso il clima si inasprisce per questioni che vanno oltre la goliardia e riguardano il rispetto di "regole" non scritte di un bon ton tra Terzieri in relazione alla apertura delle Taverne. Il Terziere Casalino avrebbe infatti aperto i suoi spazi di ristorazione in un giorno tradizionalmente assegnato al Castello. "Il Consiglio del Terziere Castello - è scritto nella comunicazione ufficiale - alla luce del grave mancato rispetto degli accordi sulla giornata del proprio Santo Titolare, San Rocco, ha deciso nell’interesse della città e di quanti in questi mesi hanno lavorato duramente di partecipare alla Caccia del Toro di domenica. Nello stesso tempo ha dato mandato al proprio legale di avviare le procedure per l’uscita dall’Ente Palio, soggetto ormai privo di qualsiasi autorevolezza, verificando gli aspetti economici ed amministrativi di proprio interesse. Dopo il Palio, con la liberalizzazione delle date dei festeggiamenti conseguente ai fatti di ieri, verificherà con i singoli terzieri se esistono in futuro le condizioni per concordare dei programmi e progetti comuni di valorizzazione delle rievocazioni storiche pievesi". Insomma posizione durissima che secondo alcuni potrebbe anche aprire una crisi tale da portare sul serio all’uscita del Terziere.

Sara Minciaroni