CRISTINA CRISCI
Cronaca

Svolta di “Ceramiche Noi“. Acceso il primo forno a idrogeno verde

L’impianto è unico in Italia nel settore della stoviglieria. "Esempio concreto di come la cooperazione possa rispondere alle sfide ambientali e di mercato".

L’assessore regionale Thomas De Luca in visita all’zienda “Ceramiche Noi“ che si è fatta trovare pronta enlla produzione di fonti di energie alternative, meno costose e impattanti dal punto di vista ambientale

L’assessore regionale Thomas De Luca in visita all’zienda “Ceramiche Noi“ che si è fatta trovare pronta enlla produzione di fonti di energie alternative, meno costose e impattanti dal punto di vista ambientale

Un impianto che arriva in un momento drammatico a livello mondiale coi venti di guerra che spingeranno sempre più in alto i costi dei combustibili: la cooperativa Ceramiche Noi si fa trovare pronta nella produzione di fonti di energia alternative, meno costose e impattanti. Nel cuore dell’Umbria prende vita un progetto industriale importante che è stato presentato ieri: si tratta di un forno ceramico alimentato da una miscela di gas e idrogeno verde, autoprodotto da un elettrolizzatore che funziona grazie all’energia solare. Meno di un anno fa l’azienda acquistava un vecchio capannone dismesso: "Oggi è diventato un moderno stabilimento che unisce efficientamento energetico, sostenibilità e innovazione tecnologica, segnando un primato nel settore della stoviglieria". L’idea nasce nel 2022, in piena crisi energetica: "Abbiamo reagito tornando temporaneamente al gpl e adattando il forno per una doppia alimentazione col metano – spiega Marco Brozzi, presidente – poi grazie a Sacofgas, abbiamo avviato la produzione di idrogeno tramite elettrolisi. Dopo una prima fase sperimentale, oggi utilizziamo una macchina capace di produrre fino a 12 metri cubi all’ora di idrogeno, operativa all’80% della capacità".

Dal punto di vista industriale, l’impianto è unico in Italia nel settore della ceramica da tavola. In un mercato sempre più sensibile alla sostenibilità, come quello di Canada e Stati Uniti, principali mercati di sbocco per la cooperativa, questa qualificazione green del prodotto offre un vantaggio competitivo. Il progetto è frutto di una sinergia tra Ceramiche Noi e Gbm che ha installato l’impianto fotovoltaico, il supporto finanziario è arrivato da Banca Etica e Cfi, mentre l’azienda Sacofgas, anch’essa di Città di Castello, ha collaborato alla realizzazione dell’impianto a idrogeno. L’elettrolizzatore è alimentato da un impianto fotovoltaico la cui potenza installata è di 150KW. Oggi il nuovo forno dispone di tre modalità di alimentazione, metano, gpl o gas miscelato con idrogeno, consentendo una riduzione dei consumi di gas fino al 10 per cento. Il cuore del progetto è la sua filiera chiusa e sostenibile: l’idrogeno è prodotto in loco, utilizzato subito, senza stoccaggio né trasporto, abbattendo costi ambientali ed economici.

"Abbiamo creduto fin dall’inizio in questo progetto – dichiarano Simone Gamberini e Danilo Valenti di Legacoop – perché rappresenta un esempio concreto di come la cooperazione possa rispondere alle sfide ambientali e di mercato. Qui siamo di fronte a una realtà che qualche anno fa rischiava la chiusura: oggi cresce, innova e crea lavoro". L’impianto è attivo 24 ore su 24, pronto a segnare un nuovo percorso per la manifattura italiana.