
Il magistrato del tribunale di Spoleto, intervenuto mercoledì al Pronto soccorso dell’ospedale di Foligno in seguito al suicidio del 59enne boscaiolo romeno, ha aperto un fascicolo per raccogliere il materiale inerente al decesso. Disposta anche l’autopsia, che si svolgerà tra domani e i primi giorni della prossima settimana. Poi la salma potrà essere restituita ai familiari per la celebrazione delle esequie. Si tratta di procedure che rientrano nella prassi, visto che non ci sarebbero dubbi particolari sulla dinamica della vicenda che ha sconvolto martedì scorso l’ospedale San Giovanni Battista.
L’uomo, residente in provincia di Macerata, come si diceva era un boscaiolo, alle prese negli ultimi periodi con episodi di depressione. Si trovava a Foligno per lavoro quando si è rivolto al 118 per un sospetto trauma cranico e una sospetta crisi epilettica. L’ambulanza lo ha portato al Pronto soccorso dell’ospedale intorno alle 12. Da lì l’uomo è stato preso in carico dai professionisti in servizio per tutte le visite. Intorno alle 16, dopo aver effettuato tutti gli accertamenti, l’uomo è tornato in sala di attesa, insieme ad altri pazienti del Pronto soccorso (al massimo una ventina in quel frangente), in attesa -dopo una breve osservazione - delle dimissioni. Chi lo ha visto riferisce che era apparentemente tranquillo.
Poi però improvvisamente l’uomo ha estratto dalla tasca un coltellino che aveva con sé e si è ferito al collo, provocandosi ferite, sembra una lesione alla carotide, che lo hanno portato alla morte nel giro di pochi minuti. Nel compiere questo gesto estremo, l’uomo si è anche coperto con un maglione o un giobbotto. In quel momento, come si diceva, al Pronto soccorso ci sarebbero state una ventina di persone, che si sono accorti dell’accaduto solo quando hanno visto il sangue, proprio perchè l’uomo si era coperto.
Dai primi accertamenti effettuati come prima indagine interna all’ospedale non sarebbero emerse responsabilità di sorta a carico del personale in servizio, che non avrebbe fatto in tempo neanche a portare l’uomo in sala operatoria per salvarlo, tale era la gravità della ferita. Il taglio alla giugulare non ghli avrebbe lasciato scampo. Moltissimo infatti il sangue che ha perso in poco tempo e che ha reso lo scenario dell’area dove è stato ritrovato particolarmente impressionante. Di "tragico episodio" e di "gesto inconsulto, repentino e imprevedibile" ha parlato l’azienda Usl Umbria 2 nei momenti successivi alla notizia.
Alessandro Orfei