REDAZIONE UMBRIA

"Suicida? Colpa di Regione e Asl". L’attacco social di Bandecchi

Terni, il sindaco interviene sul ragazzo che si è tolto la vita in cella. "Avevamo scritto all’azienda sanitaria chiedendo un supporto per lui. Non ci hanno neanche risposto".

La lettera pubblicata dal sindaco

La lettera pubblicata dal sindaco

Giovane uomo suicida nel carcere di Terni: la tragedia diventa terreno di scontro politico. Se la Regione aveva chiamato in causa il ministro Nordio chiedendogli di venire di persona a verificare le condizioni delle carceri in Umbria, ora è il sindaco di Terni che chiama in causa la Regione. Anzi, la Regione e l’Asl 2. Lo fa su Instagram, con un video di neanche un minuto al quale allega la lettera inviata all’Asl 2 (di cui, a onor del vero, non si vede la data) con la quale l’assessore al Welfare e le Politiche sociali del Comune, Viviana Altamura, chiede all’azienda sanitaria di intervenire per aiutare il detenuto che poi si è tolto la vita.

"Ho visto che la Regione ha subito scaricato sul carcere la responsabilità di quello che è successo – sottolinea il sindaco nel video sui social –. Volevo far sapere a tutti che nel mese di aprile il Comune di Terni su mia sollecitazione ha scritto alla Asl chiedendo per questo ragazzo un supporto, perché era chiara la strada di questo ragazzo. Quindi – attacca Bandecchi – se è entrato in carcere, se si è impiccato la colpa è tutta della Regione Umbria, della Giunta e dell’Asl che non ha risposto nemmeno alle nostre lettere. Smettiamo di fare i politici da baraccone e cominciamo ad assumerci le nostre responsabilità".

Nella lettera, tra l’altro, si richiama il decreto del giudice di Terni che sottolinea l’opportunità di "trovare una collocazione abitativa idonea" per il ragazzo chiedendo "al Csm di Terni, al Serd di Terni di allargare la ricerca per reperire idonea struttura residenziale anche al di fuori della provincia di Terni e, all’occorrenza, fuori dalla regione Umbria".