REDAZIONE UMBRIA

Spese legali per oltre 700mila euro Il Comune impugna le sentenze

Spese legali per oltre 700mila euro Il Comune impugna le sentenze

Spese legali, lievita il "buco" del Comune. Alla fine del mese di novembre il consiglio comunale aveva votato a maggioranza una variazione di bilancio per saldare le parcelle mai pagate all’avvocato Massimo Marcucci, in seguito a due sentenze di condanna dell’ente da parte del tribunale di Perugia, che ha riconosciuto al legale la somma di 151 mila euro (di cui 47 mila euro per interessi di mora conteggiati a partire dalla seconda metà del 2014). Il comune per saldare il conto, a causa dell’esecutività di entrambi i procedimenti, è stato costretto ad attingere a fondi fuori bilancio, ma ha già provveduto a presentare ricorso in Cassazione.

Si tratta di una vecchia vicenda che ha inizio negli anni novanta, dall’amministrazione Laureti ai due mandati di Brunini fino alla prima parte dell’amministrazione Benedetti. Durante quella seduta del consiglio comunale il segretario Mario Ruggeri precisò che "il comune ha subito ben nove decreti ingiuntivi, ma si è opposto a tutti con atto di citazione". Ebbene almeno per altri due casi il tribunale di Perugia ha già respinto il ricorso dell’ente che non si arrende ed è pronto ad impugnare ancora entrambe le sentenze. Quella più consistente è di ben 684.928,25 euro a cui vanno aggiunti gli interessi e le spese legali, mentre la seconda è pari a 59.277,91 euro sempre più interessi e spese legali. Ora il comune per impugnare la prima sentenza ha nominato l’avvocato Ivan Zoff del Foro di Santa Maria Capua Vetere, già difensore del Comune di Spoleto nel medesimo giudizio che percepirà una parcella di 19.219,2, mentre la seconda si affida addirittura ad in tris di legali Damiano Lipani, Silvia Cossu e Alessio Antonelli del Foro di Roma che percepiranno 23.879,02 euro.

Sempre lo stesso segretario comunale aveva spiegato che "il contenzioso con l’avvocato risale già agli anni 2011 2012, quando ha iniziato a reclamare compensi per prestazioni rese dagli anni 90 al 2011, per numerosi incarichi che gli erano stati conferiti in quell’arco di tempo. Sono stati fatti dei tentativi di accordo bonario, ma la situazione non è stata risolta e il primo decreto ingiuntivo è stato inviato nel 2017". Ad oggi però non si sa ancora a quanto ammonta complessivamente il credito vantato dal legale che ormai da anni non lavora più con il comune, ma la cifra sarebbe superiore al milione di euro.

Daniele Minni