Siamo un popolo di vacanzieri. Il maltempo non “congela“ i turisti: "Il ponte? Comunque promosso"

Nonostante le temperature in picchiata e gli ombrelli aperti, l’Umbria registra un buon numero di presenze. Federalberghi: "Non siamo al 100% dell’occupazione delle strutture come previsto. Ma ci accontentiamo".

Siamo un popolo di vacanzieri. Il maltempo non “congela“ i turisti: "Il ponte? Comunque promosso"

Siamo un popolo di vacanzieri. Il maltempo non “congela“ i turisti: "Il ponte? Comunque promosso"

Peccato gli ombrelli. Altrimenti sarebbe stato un ponte boom, come quello che ci siamo lasciati alle spalle per la Pasqua. Bene comunque le affluenze vacanziere per il 25 Aprile, ma sottotono sembrano annunciarsi quelle del Primo maggio. E’ il bilancio della settimana turistica in Umbria, offerta da un calendario molto favorevole alle vacanze brevi. Il presidente di Federalberghi-Confcommercio Simone Fittuccia non ha dubbi: "a pesare tanto è stato il fattore meteo, col maltempo che si è abbattuto sull’Umbria e gran parte dello Stivale".

"Non siamo al 100% dell’occupazione delle strutture come ci aspettavamo e come era avvenuto per la Pasqua – prosegue Federalberghi –. Ad Assisi, per esempio, gli alberghi saranno pieni all’80-85 per cento, mentre le altre mete principali dell’Umbria, da Orvieto a Gubbio e anche Perugia, girano intorno al 70-75%. Nonostante il meteo altamente condizionante, le persone hanno comunque tanta voglia di muoversi, compresi gli stranieri, che hanno una capacità di spesa maggiore degli italiani e pertanto possiamo ritenerci soddisfatti".

Quanto ai dati nazionali, ecco la fotografia di Federalberghi. "La Festa della liberazione, che cade di giovedì e quindi configura un ponte particolarmente allettante, vede oltre 9 milioni di italiani in viaggio, circa un milione in più dello scorso anno, confermando quindi la buona performance della domanda interna di turismo che, da febbraio, sembra avere superato la fase di “stanca” che l’aveva contraddistinta per buona parte del secondo semestre dello scorso anno. Abbastanza concentrata la scelta delle destinazioni, con il 31% che opta per località della costa e un ulteriore 31% che punta invece a borghi, città e città d’arte, mentre 1 italiano su 10 preferisce la montagna. Ma soprattutto, nel confronto con lo stesso periodo del 2023, aumenta di ben 6 punti percentuali la schiera di coloro che si spingono al di fuori della propria regione, restando comunque in Italia (il 47%) o andando all’estero (17%). Intanto le permanenze medie si allungano, ma il budget si riduce".

Silvia Angelici