Sessantamila umbri rischiano di non votare

È il numero delle persone che lavorano o studiano fuori regione e che potrebbero aggiungersi agli astensionisti

Migration

Sono quasi sessantamila gli umbri che hanno la residenza nel Cuore Verde e che rischiano di non votare domenica: la legge prevede infatti che il voto debba essere espresso nel comune in cui uno risiede ma per motivi diversi i ‘fuori sede’ domenica andranno ad ingrossare anche in Umbria l’esercito dei non votanti. Si stima che circa il 10% degli elettori abbia il certificato di residenza lontano dal luogo in cui abita per motivi di studio e di lavoro. E su circa 670mila elettori è ragionevole credere che gran parte di quella percentuale se ne resti a casa. I motivi? Principalmente economici: chi vive lontano non spenderà 2300 euro per tornare a casa mezza giornata e poi ripartire. Tanto meno se è studente. E non a caso c’è la denuncia dell’Unione degli Universitari (Udu): "Gli studenti fuori sede in Italia sono più di 750mila e, secondo le nostre stime, la maggior parte di loro non andrà a votare alle prossime elezioni politiche". Stesso discorso naturalmente per gli universitari fuori sede che studiano in città e che vorrebbero tornarsene a casa. L’indagine Istat del 2018 rivela in effetti che sono circa 58mila le persone che lavorano o studiano fuori regione ma che hanno la residenza qui in Umbria: 31 mila si trovano a meno di 4 ore da casa, 18 mila tra le 4 e le 8 ore e altri 8 mila fra le 8 e le 12 ore. Potranno votare nel luogo del domicilio o dell’abituale dimore solo se componenti del seggio, ricoverati all’ospedale e pochi altri casi che si contano sulle dita di un mano.

A questi andranno inoltre aggiunti gli astensionisti veri e propri: il dato di cinque anni fa racconta che andarono al voto 525mila umbri su 672mila aventi diritto: in pratica più di due su dieci (78%) se ne restò a casa per motivi più o meno validi. Mentre altri 15mila votarono sbagliando volontariamente o involontariamente (schede nulle) o lasciano la scheda bianca (più di novemila). C’è da chiedersi se anche tra cinque giorni si raggiungeranno quei livelli, dato che l’Umbria è da sempre una delle realtà dove si vota di più. Un tempo elezioni più sentite erano proprio quelle politiche e quelle comunali, ma da qualche anno lo scenario è completamente stravolto. Ci sarà infine da capire cosa decideranno gli indecisi che due settimane fa erano circa un terzo (più di 150mila, non pochi).