PATRIZIA PEPPOLONI
Cronaca

’Sequestrata anche la tesi di laurea di mio figlio’

Il racconto del padre di Michele Fabiani: "Sotto accusa le loro idee". Perquisizioni nella casa del ragazzo spoletino e nel luogo di ritrovo

di Patrizia Peppoloni

Aurelio Fabiani, papà di Michele, il 34enne spoletino finito ai domiciliari nell’ambito dell’indagine sulla cellula anarco-insurrezionalista spoletina che ha prodotto negli ultimi giorni 6 provvedimenti della magistratura, parla con voce pacata di quello che sta accadendo a suo figlio, lo difende, insiste sul fatto che "avere idee anarchiche e comunicarle, non vuol dire automaticamente aver commesso azioni violente". Ma la magistratura qualche dubbio in più decisamente lo nutre, proprio in relazione ai contenuti di certi scritti, ritenuti una concreta istigazione a delinquere, anche aggravata dalle finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico. La cellula spoletina finita sotto la lente dei carabinieri ha sede al ’Circolaccio Anarchico’ (foto), nella zona di San Nicolò, alla periferia di Spoleto, una piccola costruzione gialla, con un cortiletto laterale: un tavolo pieno di scritte, sedie ammassate, uno striscione da corteo buttato in un angolo, una piccola pedana, forse per fare musica e sul cancelletto d’ingresso immagini, scritte, il simbolo anarchico, anche una bacheca con un paio di ciclostilati. Il gruppetto che si riuniva in quel piccolo appartamento un po’ trasandato non dava particolare confidenza ai vicini ma di certo non nascondeva chi era. Un gruppo, quello del Circolaccio, di cui fa parte anche Michele Fabiani, ritenuto responsabile, oltre che dei contenuti della rivista Vetriolo, di scritti (anche web) e scritte, apparse sui muri di Spoleto ma non solo. "In queste ore stanno perquisendo casa di Michele – ha raccontato ieri Aurelio Fabiani – e in particolare stanno acquisendo il materiale informatico. Hanno preso anche la tesi di mio figlio, che dopo un po’ di anni ha ripreso gli studi tanto che a breve dovrà laurearsi in filosofia, studia a ’’Roma 3’’. Una tesi su Hegel, so che ha approfondito anche temi legati all’editoria, loro hanno una piccola casa editrice. Gli inquirenti si sono evidentemente fatti l’idea che il materiale scritto e pubblicato anche via web dovesse tradursi per forza in azioni concrete, non è così". I provvedimenti emessi dalla magistratura al momento sono 6 (una custodia cautelare in carcere, quella per Alfredo Cospito, già detenuto), i domiciliari per Michele Fabiani e misure interdittive per altri quattro. "Da quello che ho potuto sapere io – aggiunge Aurelio Fabiani – delle ’carte’ non ci sono accuse su episodi realmente avvenuti, sotto accusa ci sono le idee. Idee che possono non essere condivise ma come tali devono poter esistere". Ma su questo il procuratore Raffaele Cantone ammonisce e richiama alla potenza dei ragionamenti quando coinvolgono giovani menti o incitano alla violenza: "Attenzione, non possiamo dire che sono solo parole". Aurelio Fabiani riferisce di perquisizioni anche al Circolaccio e, dopo aver postato su Facebook, ieri mattina, la notizia dell’inchiesta ha fatto circolare anche un comunicato in cui dice tra l’altro: "L’intento è quello di impedire la circolazione di idee sovversive e la stampa anarchica e di far chiudere un circolo che aggrega molti giovani. È un attacco alla libertà di pensiero e di opinione e al diritto di lottare contro questa società". Fabiani parla poi di "immediata risposta" all’inchiesta: "Stasera (ieri ndr), alla Casa Rossa di Spoleto ci si incontra alle 18,30 con i compagni di varie città per decidere cosa fare e la linea da seguire".