
In segno di protesta hanno portato tavolino e sedie sul gigantesco prato di alghe che da domenica mattina ricopre le spiagge della zona di Passignano e Tuoro. Un immenso tappeto di macrofite cresciute a dismisura con il grande caldo estivo e che, e complice il vento da sud, si è staccato dai fondali andando a depositarsi sulle rive dell’area nord del lago. Gli operatori di locali e ristoranti, di bar e campeggi, si sono ritrovati a fare i conti con la rabbia: "Il demanio, i tributi locali e quelli regionali che li pago a fare… - scrive un noto gestore sulla sua pagina social - manutenzioni zero, dragaggi delle alghe mai fatti, trattamenti chironomidi con acqua e zucchero… 600 attività ricettive, più di 1000 posti di lavoro, 1 milione di presenze per anno e tutti gli innumerevoli bar e ristoranti che con loro lavorano, mandiamo tutto a rotoli?". E ancora, gli fa eco un collega, "problemi sempre uguali da 100 anni senza soluzione… centinaia di attività che provano a lavorare, ad attrarre turismo lasciate alla mercé dei capricci del meteo, della siccità delle secche del lago, della moria dei pesci delle alghe spiaggiate". Ieri le alghe erano sul posto. Alcuni privati si sono attrezzati (spiaggia di Tuoro) facendo arrivare un trattore per rimuoverle. Chiamato in causa il senatore Luca Briziarelli rimanda ai sindaci e all’Unione "chi ha la delega sul Trasimeno ha detto che si poteva sistemare tutto grazie al Governo senza cambiare le regole". Il sindaco di Tuoro Maria Elena Minciaroni ha ricordato che il 29 luglio sul conto dell’Unione sono arrivati 2 milioni e 900mila euro per dragaggi, taglio alghe e manutenzioni, il 4 agosto è stato adottato il piano degli interventi, "l’Unione è una risorsa ma va migliorato il profilo organizzativo e la dotazione organica".