
Quest’anno la campanella d’inizio suonerà il 15 settembre. Il 9 giugno lo stop
Mancano ancora tre settimane abbondanti per il suono della campanella, che il 15 settembre in Umbria richiamerà in classe circa 105mila ragazzi, ed è già polemica sugli organici e sulle date. Ma andiamo per ordine. Questione Ata col contagocce. A sollevare il problema la Uil Scuola.
"Anche per il prossimo anno scolastico assisteremo al solito problema delle immissioni in ruolo del personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola. Non è che i posti non ci siano - afferma Lucia Marinelli, segretaria regionale della Federazione Uilscuola Rua dell’Umbria - il fatto è che non vengono coperti da immissioni in ruolo, e il precariato continua ad essere una delle piaghe che nella scuola ha un primato in negativo, rispetto alle altre amministrazioni".
I numeri: "Nello specifico- avverte la sindacalista - a fronte di 90 posti disponibili a Perugia e 22 a Terni come assistenti amministrativi, ne verranno autorizzati solo, rispettivamente, 25 e 6; per gli assistenti tecnici, 51 posti disponibili a Perugia e 15 a Terni, autorizzati, rispettivamente, 10 e 3; e non parliamo dei Collaboratori Scolastici, disponibili 289 a Perugia e 82 a Terni, autorizzati solo, rispettivamente, 93 e 26. Come Federazione Uilscuola Rua da anni chiediamo immissioni in ruolo sui posti disponibili, ma l’amministrazione centrale continua a non investire nella scuola, non dando garanzia di continuità e sicurezza a chi da anni aspetta un ruolo. Aggiungiamo che il personale ATA ha assunto, negli anni, incarichi sempre più onerosi, e le scuole, ormai, gestiscono attività e progetti sempre più impegnativi e di responsabilità, ma il numero delle persone è sempre molto ridotto rispetto alle reali necessità, perché affidato a delle tabelle di calcolo obsolete. Insomma, come sempre - continua la Marinelli - i Governi si susseguono, ma i problemi restano".
Ed eccoci alle date. Secondo il sindacato Anief il ritorno tra i banchi è troppo precoce. "L’estate non termina i primi giorni di settembre: è assurdo pensare di iniziare le lezioni con quasi 40 gradi, come se nulla fosse. Buon senso e lungimiranza consigliano di spostare di due-tre settimane l’inizio dei corsi. A meno che il Ministero non riesca a reperire le risorse per introdurre i condizionatori d’aria in centinaia di migliaia di aule. La verità è che di fronte al mutamento del clima, alla presenza di eventi estremi e all’innalzamento delle temperature e dei giorni in cui si manifestano, anche i cicli produttivi devono cambiare e la pubblica amministrazione dovrebbe adeguarsi".
Silvia Angelici