Sanità: polemiche infinite "Va bene la riorganizzazione ma la gente deve curarsi ora"

Reazioni dopo il Consiglio aperto sui nodi della salute e sul terzo polo ospedaliero. Donatella Porzi: ’Prestazioni non erogate e liste di attesa che continuano a lievitare’ .

Sanità: polemiche infinite  "Va bene la riorganizzazione  ma la gente deve curarsi ora"
Sanità: polemiche infinite "Va bene la riorganizzazione ma la gente deve curarsi ora"

"Sì alle trasformazioni, ma non fermando la macchina". Non accenna ad abbassarsi il dibattito intorno al consiglio comunale aperto di lunedì scorso, convocato per approfondire la questione del terzo polo ospedaliero in incubazione, ma anche le problematiche che il settore della sanità inizia ad accusare. Non intervenuti per le regole dell’assise, che aveva lasciato spazio solo agli invitati (comunque quasi 50, ndr), nei giorni scorsi si sono registrati diversi interventi. L’ultimo è quello della consigliera regionale di Azione (in consiglio regionale con il Gruppo misto) Donatella Porzi.

"È andato in scena – spiega Porzi - l’ennesimo dibattito che ormai da mesi si ripete in vari Comuni sulla riorganizzazione della rete sanitaria regionale. Gli interventi istituzionali hanno continuato a ribadire che è necessario un vero cambio di paradigma a fronte di una sanità che fa fatica a stare dietro ai bisogni di cura. Mettiamoci le colpe della pandemia, resta l’incognita della rapidità con la quale si procederà alla riorganizzazione. Aspettiamo. Nel frattempo non sono state erogate decine di migliaia di prestazioni in coda e liste d’attesa che continuano a lievitare, così come gli accessi ai pronto soccorso. I posti letto negli ospedali sono insufficienti a causa dell’iperafflusso negli ospedali dovuto allo scarso presidio del territorio. La gravità di questa situazione – continua Porzi – è che le trasformazioni non si fanno, non si possono fare fermando la macchina, perché nel frattempo la gente si ammala e ha bisogno di cure. Nel frattempo, come è accaduto a Spoleto, le persone muoiono a causa della disorganizzazione e della mancanza di personale. Non ci si può nascondere dietro al pretesto di aver ereditato un sistema sanitario critico quando, come testimoniato dagli indicatori di qualità, prima di questi ultimi tre anni di gestione i servizi sanitari venivano erogati in tempi più brevi, il ricorso al privato era molto meno diffuso e la mobilità fuori regione molto più bassa".

Sul Consiglio erano intervenuti anche la capogruppo del Pd in Regione, Simona Meloni, e il segretario dem Tommaso Bori: "Un momento di confronto purtroppo condizionato e contratto da esigenze di parte", avevano detto ricordando che se fosse stato possibile parlare, avrebbero sottolineato la necessità di "una sanità più vicina al territorio e ai cittadini. Invece le liste d’attesa sono lunghe, manca il personale, i professionisti fuggono verso il privato e agli umbri non resta che sperare di non incorrere in situazioni come quelle avvenute a Spoleto qualche giorno fa".