
Liste d’attesa ambulatoriali, liste d’attesa chirurgiche, terzo polo ospedaliero e medicina di territorio. Queste le priorità su cui Usl Umbria 2 intende muoversi nei prossimi mesi per quanto riguarda l’ospedale di Foligno e il territorio della Valle Umbra. A ribadirlo è stato il direttore generale Massimo De Fino nel corso del consiglio comunale aperto sulla sanità di Foligno. Una maratona di oltre cinque ore, svoltasi lunedì pomeriggio e seguita, ieri, da polemiche e da una nota della maggioranza tesa a difendere la road map della Regione. Una strada che, in primo luogo, vuole andare a risolvere il gap di performance tra reparti valutati da Agenas. Tra questi spicca il Cardiocircolatorio, Chirurgia e Sistema nervoso. Male invece andrebbero Respiratorio e osteomuscolare. Complessivamente, la produzione economica è tornata ad attestarsi ai livelli pre covid: 51,8 milioni contro i 52,3 del 2019.
Stesso discorso per i ricoveri: 12.848 nel 2022 contro gli 11.900 del 2019. Per il Pronto soccorso 46.359 accessi nel 2022, in risalita dai 40.919 del 2021, i 35.630 del 2020 ma meno dei 53.629 del 2019. Il numero degli accessi fa il paio con 6.931 ricoveri, che restituisce un’accoppiata che rende la percentuale di ricoveri tra le migliori d’Italia, ha detto De Fino. Il dato emerso nella fotografia delle patologie trattate porta l’emersione delle psicosi, tanto che si sta lavorando a posti letto specifici, soprattutto per i minori. Per le liste d’attesa, nel distretto di Foligno, il dato illustrato nelle slide parla, per febbraio 2022, di 8.149 visite ambulatoriali in attesa, 1800 le chirurgie anche se, ha sottolineato De Fino, gran parte per patologie non gravi. Le soluzioni individuate sono: la riorganizzazione ambulatoriale con prenotazione in ospedale delle prestazioni, la riorganizzazione dell’ospedale con protocolli e stretta collaborazione con il territorio, i lavori di ristrutturazione e ampliamento del Pronto soccorso, Rianimazione, Pet tac, anatomia patologica. Per il territorio, si punta a potenziare l’assistenza domiciliare e l’integrazione con il territorio attraverso la telemedicina, il potenziamento del rapporto tra medici di medicina generale e specialisti e la gestione integrata delle cronicità. Evidenziato come negli ultimi tre anni gli assunti sono stati 130, con il personale che dal 2020 al 2022 è passato da 990 unità a 1027. "L’ospedale funzionerà quando sarà il territorio a funzionare bene – ha detto il direttore dell’ospedale Mauro Zampolini – e il terzo polo è un’opportunità".
Alessandro Orfei