REDAZIONE UMBRIA

Sanità, i conti sono in "rosso": "Fuori regione a farsi curare". Umbria maglia nera per i costi

Un malato su 5 si ricovera altrove e il saldo della spesa per la mobilità passiva cresce del 24%. Agenas: "Situazione umbra da monitorare". Eppure nel 2018 e 2019 il bilancio era positivo. .

La sanità resta un tema complicato

La sanità resta un tema complicato

Un umbro su cinque va a farsi curare in ospedale in un’altra regione. E per questo l’Umbria è la realtà in cui la spesa per la mobilità sanitaria passiva (che vuol dire curarsi altrove) è aumentata nel 2023 del 24% rispetto al 2019, percentuale che non ha nessun’altra realtà regionale e che fa della regione una vera e propria "maglia nera". E’ questo il trend principale che emerge dall’analisi dei dati sulla mobilità sanitaria presentata ieri dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). I ricoveri fuori regione sono stati 15.609 per una spesa di 65,6 milioni di euro l’anno scorso. E alla fine emerge un saldo negativo tra chi si viene a curare da noi e chi se ne va di -24, 2 milioni. Eppure nel 2018 le cose andavano meglio, visto che il saldo era positivo con un +4,6 milioni, sceso nel ‘19 a + 2,9 milioni. Dal 2020 in poi è arrivato il segno meno, che nel 2022 era di – 8,6 milioni di euro. E non a caso Agenas rivela che l’Umbria è "un caso da monitorare con attenzione".

Nel complesso, si assiste a uno spostamento di risorse (e cittadini) dal Sud verso il Nord, ma esiste una forte variabilità tra le diverse regioni. Per esempio circa la metà del saldo negativo della Sicilia (142 milioni) è diretto verso Lombardia ed Emilia Romagna. La Lombardia, dal canto suo, ha una saldo negativo di circa 200 milioni soprattutto verso le Regioni limitrofe. I numeri assoluti, inoltre, mascherano una realtà sfumata. La Campania, che ha molto migliorato molto le proprie performance, con 235 milioni di rimborsi è la prima per mobilità in uscita. Tuttavia, si tratta di una spesa pro-capite di poco più di 40 euro a cittadino, più di tre volte inferiore rispetto a quella del Molise, regione che unisce alti tassi di mobilità in uscita con altrettanto alta capacità di attrazione.

M.N.