Liste d’attesa, mancanza di medici, utenti costretti a trasferimenti di centinaia di chilometri per fare un semplice esame di diagnostica: si cercano idee e suggerimenti sulla questione sanitaria che da tempo si è aperta a livello territoriale attorno ai servizi dell’ospedale e più in generale della Usl 1. Da ieri chiunque con testimonianze, proposte o segnalazioni potrà cercare di ‘migliorare’ tutto quello che ruota attorno al panorama della sanità cliccando su un apposito link messo a disposizione dal Comune.
"Alla luce della mobilitazione degli ultimi mesi, e constatate le criticità legate all’attuale sistema sanitario pubblico, ci sembrava opportuno dare a tutti l’opportunità di dire la propria", spiegano il sindaco Luca Secondi e l’assessore Benedetta Calagreti. "In una situazione così critica è importante fornire un contributo costruttivo e non solo fare polemiche sterili o mere segnalazioni di disservizi, di cui già si occupano gli sportelli preposti. Gli utenti potranno fornire un loro punto di vista e una volta selezionate le istanze maggiormente rappresentative, ci adopereremo per sottoporle all’attenzione dei vertici sanitari e politici della Regione", hanno precisato i due amministratori. Per poter dare il proprio contributo basterà cliccare sul link indicato di seguito: https:forms.gle3DvK1QdUtRg2Cjmt6.
Tra l’altro a Città di Castello il 23 settembre scorso, sindacati, comuni, associazioni e cittadini in maniera spontanea e unitaria avevano organizzato una manifestazione di fronte alla struttura ospedaliera. La questione è stata poi affrontata anche di recente in consiglio comunale con la capogruppo del Psi Loriana Grasselli che chiedeva conto della gestione delle liste di attesa sanitarie. In aula il sindaco aveva letto una risposta della Usl Umbria 1 nella quale si faceva riferimento "a un piano che prevede anche da parte dell’Azienda Ospedaliera di Perugia un ampliamento dell’offerta nei primi accessi per alcuni tipologia di prestazione o l’assegnazione alle strutture private - accreditate e convenzionate - di una parte delle prestazioni inserite attraverso l’utilizzo di risorse aggiuntive messe a disposizione a livello regionale". La consigliera Grasselli si era detta insoddisfatta della risposta della Usl segnalando le difficoltà delle prestazioni diagnostiche per i fragili. "Inoltre – aveva detto – mancano le risposte sulla questione dell’intramoenia, che non è stata interrotta, né tantomeno diminuita".