CRISTINA CRISCI
Cronaca

Incidente mortale a San Giustino, strage dei ragazzi. La rabbia dei genitori: "Su quella strada nulla è cambiato"

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di due dirigenti comunali: nel mirino l’assenza del guard rail. Parla il papà di Nico, una delle vittime dell’incidente di dicembre: "In undici mesi non si è intervenuti"

I carabinieri sul luogo dell'incidente stradale nel quale morirono due ragazzi e due ragazze

Città di Castello, 26 ottobre 2023 – «In questi mesi ogni volta che portavamo un fiore sul luogo dell’incidente abbiamo provato ancora più tristezza nel vedere che nulla in quella strada è cambiato. Ora anche a fronte delle risultanze delle indagini della Procura torniamo a chiedere con forza che venga rimesso il guard rail per evitare che qualcun altro possa morire come i nostri figli": così le famiglie di Natasha Baldacci e Nico Dolfi, due dei quattro ragazzi coinvolti nell’incidente del 3 dicembre scorso a San Giustino commentano la conclusione delle indagini disposte dalla Procura della Repubblica di Perugia che ha indagato due dirigenti comunali del settore lavori pubblici del comune di San Giustino (uno dei quali in pensione), per l’ipotesi di reato di omicidio stradale.

Incidente mortale a San Giustino, strage dei ragazzi. La rabbia dei genitori: "Su quella strada nulla è cambiato"

"Noi sin da subito, come gli altri genitori, ci siamo mossi per cercare di sensibilizzare sull’importanza di quel guard rail – dice Andrea Dolfi, papà di Nico, uno dei ragazzi morti – Ci chiediamo il perché dopo 11 mesi non si sia provveduto a ciò e perché in quel tratto così pericoloso al momento ci sia solo un piccolo segnale e i fiori alla memoria dei nostri figli".

La presenza del guard rail a protezione del basamento del ponte era documentata fino al 2017, poi nel 2018 ci fu un incidente, venne divelto e mai più installato. Se fosse stato presente il tragico evento che portò alla morte di Natasha, Luana, Nico e Gabriele avrebbe avuto un esito diverso? Una domanda terribile a fronte delle quattro vite spezzate.

«Ci teniamo molto a ringraziare la Procura e il lavoro svolto in questi mesi dal procuratore Raffaele Cantone e dal pubblico ministero Paolo Abbritti", aggiunge l’avvocato Leonardo Gabrielli che tutela la famiglia di Natasha Baldacci, la ragazza che quella notte era alla guida della Fiat Punto.

"Anche alla luce delle risultanze di quanto emerso in sede di perizia la famiglia mio tramite evidenzia come sarebbe opportuno che si proceda subito all’installazione del guard rail per la tutela della sicurezza dei tanti utenti che usufruiscono di quel tratto di strada, troppe volte oggetto di episodi con esito anche drammatico".

Preferisce invece non rilasciare alcune dichiarazione e acquisire ulteriori elementi l’avvocato Eugenio Zaganelli, legale della famiglia di Luana Ballini, la più giovane delle vittime, appena 17 anni. Nessun commento per ora neanche dai familiari di Gabriele Marghi, la quarta vittima di quella notte terribile.

Silenzio dal comune di San Giustino: il sindaco Paolo Fratini, data la delicatezza della vicenda, per ora preferisce non commentare. Gli accertamenti sul luogo dell’incidente, disposti dagli inquirenti, si sono svolti con dettagliati sopralluoghi e perizie che alla fine hanno portato appunto all’emissione dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei due dirigenti del settore lavori pubblici. Il reato ipotizzato è quello di omicidio stradale (art 589 bis del codice penale).

Cristina Crisci