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Sagra senza volontari: il ’Toro’ va in Toscana

Tuoro, mancano le ’forze’. E dopo 28 anni di onorata militanza gli organizzatori hanno deciso di affidare il girarrosto a Montecchio Vesponi

A Tuoro mancano i volontari per la sagra: così la Toscana "scippa" il Toro con tutto il girarrosto. Galeotto fu il fortissimo legame tra la comunità in riva al lago e quella di Castiglion Fiorentino, in primis tra il sindaco della città del Cassero Mario Agnelli e l’ambiente sportivo locale. Sul prato adiacente il Campo del Sole ormai da almeno 5 anni la sagra non veniva fatta, troppe le difficoltà l’associazione che la gestiva anche considerato che questi eventi si basano sul volontariato di chi la realizza. Così dopo ventotto anni di onorata militanza, gli organizzatori della sagra, promossa dalla società di calcio, hanno appeso il grembiule al chiodo. E siccome all’appuntamento gastronomico-sportivo sulle rive de lago non mancavano mai delegazioni di castiglionesi, devono aver pensato a come portare avanti la tradizione spostandola solo di pochi chilometri e così hanno acquistato tutto il materiale. Artefici dell’operazione sono Roberto Cirelli, presidente onorario della Castiglionese Calcio e Mauro Borgia, "storico" organizzatore della sagra. Oltre allo spiedo gigante, sono già arrivati a Montecchio Vesponi due maxi-bracieri e l’attrezzatura da fuochisti: non è facile girare sullo spiedo un toro di quasi trecento chili e farlo per ventidue ore, tanto serve alla cottura. Per questo in aiuto arriveranno gli esperti di Tuoro che per il primo anno faranno "affiancamento" a chi porterà avanti la tradizione. Del resto l’idea che Tuoro aveva avuto quasi 30 anni fa oggi si direbbe "buon marketing territoriale": univa il richiamo al nome del paese con la tradizione dell’allevamento bovino che fa di questa terra di confine un marchio, e i castiglionesi partiranno subito con il Toro "allevato nelle aziende del territorio".