
Istituto penitenziario di Spoleto (Pg)
Spoleto (Perugia), 23 giugno 2024 – Fiamme, caos e rivolte in cella. La situazione nelle carceri umbre è tutto fuorché tranquilla, in particolare nella casa circondariale di Spoleto, con il personale di polizia penitenziaria che si è trovato oggi “a dover fronteggiare importanti eventi critici dovuti a incendi appiccati da detenuti agli arredi delle celle”, fa sapere il Sappe, Sindacato autonomo polizia penitenziaria.
I danni sarebbero limitati solo alle strutture, ma si è sfiorata la tragedia “quando un detenuto extracomunitario, semplicemente nel tentativo di ottenere una dose maggiore di psicofarmaci rispetto a quella a lui prescritta, ha dato fuoco al materasso della propria cella distruggendo così tutti gli arredi della stessa e inondando di fumi tossici l'intera sezione e il piano soprastante”, riferisce il segretario umbro Fabrizio Bonino.
“Rivolgiamo il nostro plauso a tutto il personale intervenuto che, con professionalità, spirito di abnegazione e nonostante l'esiguità del contingente a disposizione e la scarsità di mezzi, è riuscito a domare l'incendio, mettere in salvo il detenuto ed evacuare temporaneamente le sezioni invase dai fumi tossici", sottolinea ancora il sindacalista del Sappe.
Tuttavia nelle operazioni per spegnere le fiamme e domare la rivolta dei carcerati a riportare la peggio sono stati una ispettrice della polizia penitenziaria, finita in Pronto soccorso, e un assistente capo, proprio a causa dell’inalazione del fumo dovuto ai roghi nelle celle.
L’appello inascoltato: “Grave sovraffollamento e carenza di organico”
Ferma restando “la gravità della situazione penitenziaria umbra”, Bonino definisce “sconcertante l'indifferenza dell'Amministrazione centrale e periferica, totalmente insensibili alle innumerevoli segnalazioni del sindacato che, a più riprese, ha evidenziato la gravissima condizione di sovraffollamento che interessano le sezioni di media sicurezza e l'annosa questione della carenza di organico arrivata ormai a sfiorare il 40%. Carenza che avrebbe dovuto essere mitigata con l'arrivo di 38 unità previsto con la mobilità 2024 ma ad oggi dei 38 soltanto 2 unità sono arrivate a supporto del reparto di Spoleto – chiosa il segretario umbro – che continua giornalmente a essere vessato con la negazione di migliaia di giornate di ferie arretrate degli anni precedenti, con orari e turni massacranti e migliaia di ore di straordinario effettuato anche oltre il limite consentito dalle normative e spesso neanche retribuito".