
Scontri
Perugia, 1 marzo 2016 - IL PREFETTO dà per metà ragione all’ultras. E così il tifoso del Gualdo, accusato di aver messo a repentaglio l’ordine pubblico durante e dopo il derby del 18 ottobre contro il Gubbio (serie D), può rientrare allo stadio. «E’ tornato all’Olimpico a vedere la Roma – dice il suo avvocato, Claudio Cimato – Porta fortuna, con Spalletti in panchina e lui sugli spalti i giallorossi in campionato hanno sempre vinto». Il decreto del prefetto Raffaele Cannizzaro vieta ancora all’operaio 41enne «daspato» di andare agli incontri del Gualdo Casa Castalda, ma gli consente di assistere ad altre partite. Comprese quelle impedite dalla questura che inizialmente aveva stabilito: «Niente Coppa Italia, coppe internazionali, campionato e amichevoli alle quali partecipano squadre di calcio militanti in campionati nazionali professionistici e dilettantistici iscritti alla Figc».
LA POLIZIA lo aveva bloccato per un anno anche in «tutte le competizioni ufficiali e amichevoli della nazionale italiana, i luoghi antistanti gli stadi in occasione delle partite cui partecipano le predette squadre, le stazioni ferroviarie interessate all’arrivo e alla partenza dei convogli delle tifoserie in occasione degli incontri ed i piazzali adibiti alla partenza, arrivo e sosta degli autoveicoli che trasportano le tifoserie». Il tifoso, ritenuto responsabile di aver tenuto un «atteggiamento violento e provocatorio» con gli eugubini insultati mentre tentava di «avvicinare gli ospiti per cercare lo scontro fisico», «creando inevitabile tensione e pericolo per il degenerare della situazione, con grave rischio per l’ordine pubblico», in caso di violazione rischiava l’arresto e una multa fino a 40mila euro.
CONTRO il provvedimento della questura si è però opposto l’avvocato Cimato che nel ricorso ha scritto: «Il mio cliente rischierebbe di essere arrestato perfino durante una gita fuori porta. Se andasse a Firenze con la famiglia, in treno, il giorno di una partita in casa della Fiorentina e alla stazione si imbattesse nella carovana di tifosi arrivati a bordo di un’altra carrozza incorrerebbe in seri problemi. Col calcio-spezzatino si disputano partite ogni giorno: dal venerdì al lunedì c’è il campionato, martedì, mercoledì e giovedì le coppe. Praticamente ogni giorno potrebbe trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, senza neppure saperlo». Per Cannizzaro «il provvedimento della questura è ben motivato» ma «il divieto è sproporzionato rispetto agli episodi contestati, tenuto conto della natura dilettantistica dell’incontro Gualdo-Gubbio», perciò «la misura interdittiva va limitata ai soli incontri del Gualdo, nonché ai luoghi antistanti gli stadi e ai piazzali dove partono, arrivano e sostano le auto dei tifosi».