
Brunello Cucinelli testimone nel processo che vede tra gli imputati l’ex procuratore aggiunto di Perugia, Antonella Duchini, e l’imprenditore eugubino Carlo Colaiacovo. Secondo l’accusa, il magistrato sarebbe stato istigato da Colaiacovo, tramite gli ex carabinieri del Ros, Orazio Gisabella e Costanzo Leone, a rivelare notizie coperte dal segreto d’ufficio e ad assumere provvedimenti giudiziari contro la Fc Gold srl, difesa dal professor David Brunelli e dall’avvocato Alessandro Scarongella dello Studio legale Brunelli. Cucinelli, nello specifico, è stato chiamato a riferire su un prestito da 10 milioni di euro alla società di Giuseppe Colaiacovo, suo amico personale, prestito che sarebbe stato in procinto di diventare effettivo per poi saltare una volta che lo stesso Cucinelli avrebbe ricevuto, secondo quanto ricostruito, il consiglio di "stare alla larga da Giuseppe Colaiacovo" perché c’era un’indagine in corso e quest’ultimo veniva intercettato. Consiglio che sarebbe arrivato da alcuni carabinieri.
Una ricostruzione contestata in aula dalla difesa di Duchini, assistita dagli avvocati Nicola Di Mario e Michele Nannarone, in riferimento a precedenti dichiarazioni dello stesso Cucinelli che, in relazione al prestito non concluso, si riconducevano alla possibilità di veder rientrare il prestito stesso. La dottoressa Duchini ha poi reso dichiarazioni spontanee per contestare un presunto incontro tra lei e lo stesso imprenditore di Solomeo, che sarebbe avvenuto durante la festa della polizia del 2017, organizzata al teatro Cucinelli: "Non sono andata a quell’evento perché non lo ritenevo opportuno, quindi, non posso averci parlato come riferisce" ha spiegato l’ex procuratore aggiunto. Oltre alla lunga escussione dello stesso Giuseppe Colaiacovo, tra i testimoni sentiti ieri in Tribunale a Firenze, anche l’avvocato Giuseppe Labianca, general counsel e membro dell’ufficio legale di Cucinelli.
I fatti, oggetto del processo, risalgono al periodo tra il 2016 e il 2017. Secondo la ricostruzione dell’accusa, la dottoressa Duchini, che indagava sulla Fc Gold, avrebbe rivelato delle informazioni sottoposte a segreto a Carlo Colaiacovo, rispettivamente fratello e zio di Franco e Giuseppe. In particolare, Carlo avrebbe ottenuto da Duchini, per il tramite di Gisabella e Leone, informazioni circa l’andamento dell’indagine che avrebbero favorito in questo modo, sempre secondo l’accusa, gli interessi dei concorrenti nell’acquisto di quote societarie della finanziaria Financo, tra cui lo zio Carlo Colaiacovo, difeso dall’avvocato Ubaldo Minelli. Il processo è stato aggiornato al 10 giugno.