Prezzi alti, tante case restano sfitte. Solo Spoleto fa peggio di Orvieto

Tra le grandi città dell’Umbria quella della Rupe ha il 27,3% di abitazioni indisponibili, più di Terni e Perugia

Prezzi alti, tante case restano sfitte. Solo Spoleto fa peggio di Orvieto
Prezzi alti, tante case restano sfitte. Solo Spoleto fa peggio di Orvieto

Crisi demografica, ma anche una situazione abitativa con un numero record di case libere ed escluse dal mercato immobiliare e prezzi ancora molto alti. A fotografare un andamento decisamente singolare nel mercato del mattone a Orvieto sono le statistiche elaborate dalla Regione che vedono Orvieto tra le città maggiori dell’Umbria nelle quali è più elevata la percentuale delle abitazioni non occupate rispetto al numero complessivo di quelle presenti nel territorio comunale. Su un totale di 12.397 abitazioni, ben 3386 risultavano vuote al momento di questa rilevazione che risale a due anni fa. Si tratta cioè di ben il 27,3% di immobili che restano indisponibili. Una percentualecorposa soprattutto se confrontata con le città maggiori della regione. A Perugia le case non occupate rappresentano infatti solo poco più del 20% del totale, a Terni il 17,6%. Tra le città medio grandi, solo Spoleto ha percentuali più alte di Orvieto mentre a presentare numeri ancora più elevati sono ovviamente i piccoli paesi dell’Umbria nei quali i problemi di spopolamento e decadenza demografica sono ai massimi livelli. Solo nel centro storico di Orvieto si conta circa 200 abitazioni vuote e non disponibili. I motivi sono vari e riguardano soprattutto l’abbandono della città da parte di tutti coloro che, nel corso del tempo, si sono trasferiti altrove e che non hanno intenzione nè possibilità di rendere disponibili i propri immobili per la vendita o per le locazioni. Avere quasi un terzo degli immobili sfitti condiziona fortemente anche l’andamento dei prezzi nel mercato immobiliare, non è un caso se i valori al metro quadro per la vendita che si registrano ad Orvieto si aggirino mediamente intorno ai 1400 euro contro i 900 di Terni. Prezzi alti soprattutto nel centro storico in cui ad alimentare la domanda sono anche gli stranieri.

Cla.Lat.